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I 5 momenti più indimenticabili della quarta serata di Sanremo 2024

Ieri abbiamo fatto incetta di momenti iconici ma non è mancata qualche controversia

I 5 momenti più indimenticabili della quarta serata di Sanremo 2024 Ieri abbiamo fatto incetta di momenti iconici ma non è mancata qualche controversia

La serata dei duetti e delle cover di Sanremo è sempre una delle migliori, dato che non solo i cantanti in gara scelgono di cantare grandi classici del passato portando anche un po’ di varietà nei testi che si ascoltano in questi giorni, ma anche che tante glorie delle passate edizioni di Sanremo o della memoria pop italiana ritornano scatenando la nostra nostalgia. È quello che abbiamo provato vedendo salire sul palco icone come Malika Ayane e Skin, Cocciante, Vecchioni – solo per fare qualche nome. In effetti, tutto considerato, non si vedeva a Sanremo una serata così complessivamente bella, memorabile da diversi anni. All’annuncio dei vincitori, però, non è mancata qualche controversia con le proteste del pubblico alla vittoria di Geolier che ci ha riportato ad altri momenti iconici della storia del festival come quello in cui l’Ariston andò in rivolte per due minuti per la mancata vittoria di Loredana Bertè nel 2019 e quello del 2010 in cui fu l’orchestra a gettare gli spartiti sul palco in protesta dell’esclusione di Malika Ayane di fronte a una allibita Antonella Clerici. Non di meno, in tutti i suoi aspetti la quarta serata di Sanremo rimarrà memorabile, anche sul piano dello share, ed è stata il prologo ideale alla finale di Stasera.

 Ecco quali sono stati i suoi cinque momenti più indimenticabili.

1. Angelina Mango canta “La Rondine”

Si può dire senza particolare timore che Angelina Mango è il cuore di quest’edizione, la concorrente che riceve le standing ovation, quella che riesce a mettere d’accordo pubblici e soprattutto generazioni diverse in un momento in cui la frammentazione dei gusti del pubblico si riflette nella grande varietà di personalità e sound protagonisti di quest’anno. L’interpretazione di Mango ha stabilito però, e con una certa fermezza, che la giovane cantante ha un range, non solo vocale ma anche emotivo, davvero pazzesco ed è stata una delle migliori cover dell’intera storia recente di Sanremo.

2. Fiorello travestito da Demo Morselli

Commentando più tardi il suo travestimento, che ha portato non poca spassosità nell’esibizione di Lorella Cuccarini, Fiorello ha detto di essersi ispirato a diverse figure della musica degli anni ’80 – ma il rimando più diretto che ispirava quel look era senza dubbio quello a Demo Morselli, iconico musicista e personaggio tv degli anni ’80 e ’90 noto per DomenicaIn e che è ancora in piena attività. La reference è stata così improvvisa e così random che non può non far ridere e lo ricorderemo come uno dei momenti più buffi di una serata altrimenti abbastanza seria.

3. Il cameo di Peppe Vessicchio e dei Jalisse

L’assenza dall’Ariston di Peppe Vessicchio, storico conduttore d’orchestra, e dei Jalisse è diventato una gag negli ultimi anni, protagonista di infiniti meme. Ma ieri, anche se non sono precisamente saliti sul palco né si sono esibiti, sia il maestro Vessicchio che i Jalisse sono apparsi davanti nella sezione esterna del palco, l’Aristonello, per un momento che ha fatto brevemente diventare il meme una realtà.

4. Il ritorno di Gigi D’Agostino

Momento iconico per i Millennial italiani in ogni dove, il ritorno sulle scene del mitico DJ Gigi D’Agostino è stato un tuffo al cuore per moltissimi, specialmente perché ha segnato la fine di una pausa di due anni che l’autore di L’Amour Tojours si era preso per guarire da una malattia non meglio specificata (alcune voci parlano di un tumore) da cui sembrerebbe ora essersi ripreso. Il suo ritorno ha dimostrato che la nostalgia non è mai troppa.

5. “Rimango sempre in zona”

Sanremo non sarebbe Sanremo senza i problemi all’audio. Ieri sono toccati sia a Loredana Bertè che Il Tre. In entrambi  i casi, quando la performance è stata interrotta, Amadeus si è materializzato sul palco alla velocità della luce, dicendo a un certo punto (e con un tono di ansiosa premura): “Rimango sempre in zona”, certamente memore del trauma dell’anno scorso quando, per simili problemi, Blanco distrusse le rose e combinò un casino.