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ASOS è in crisi

Una perdita di quasi 32 milioni di sterline, debiti e tempi che cambiano

ASOS è in crisi  Una perdita di quasi 32 milioni di sterline, debiti e tempi che cambiano

Dopo Cheap Monday, forse ci toccherà salutare un altro brand che ha fatto la storia dell’Indie. ASOS, l’azienda fondata nel 2000 a Londra come e-commerce per più di 850 marchi e che ha conosciuto il successo tra il 2010 e il 2015, ha registrato una perdita di quasi 32 milioni di sterline negli ultimi 12 mesi, rispetto all'utile di 177 milioni di sterline dello scorso anno. In più, l'azienda si aspetta che quest'anno gli acquirenti riducano ulteriormente la spesa a causa dell'aumento del costo della vita, a cui va aggiunta un'ulteriore perdita nei prossimi mesi legata alla necessità di tagliare i costi per smaltire le scorte. Secondo uno studio della BBC, da settembre l'inflazione è tornata ai massimi storici, rendendo le persone sempre più in ansia per le proprie finanze. ASOS stessa, dopo aver acquisito Topshop e Topman per 334€ milioni di euro nel 2021, ha dichiarato di trovarsi di fronte a un "ambiente economico incredibilmente difficile": le azioni dell'azienda solo crollate dell'80% in tutto l'anno, ma sono salite del 12% mercoledì scorso riguadagnando solo parte del terreno perso, mentre la notizia di nuovi accordi di prestito è stata accolta come ulteriore segno di instabilità finanziaria. Richard Hunter, responsabile dei mercati di Interactive Investor di ASOS, ha dichiarato che l'impennata del costo della vita, unita alla "deflazione della fiducia dei consumatori", ha minato fortemente la performance dell'azienda. 

Se in origine ASOS stava per AsSeenOnScreen con lo slogan "Compra quello che vedi su film e TV" perché vendeva esclusivamente imitazioni di abbigliamento di quei mezzi (ad esempio, la giacca di pelle rossa di Brad Pitt dal film Fight del 1999 Club), negli anni si è affermata insieme al rivale Boohoo, come uno dei giganti dello shopping online. E nonostante abbia favorito di gran lunga gli acquisti online, con la ripresa dei regolari ritmi di vita e la pressione dell'inflazione, la crisi non si è fatta attendere. A giugno ASOS ha dichiarato che i consumatori in difficoltà economica stavano restituendo un numero maggiore di articoli acquistati online, colpendo i profitti, sottolineando anche la necessità di costruire modello di business e un nuovo immaginario di successo al passo con i tempi. Le priorità sono risolvere i problemi della sua catena di approvvigionamento, rinnovare l'offerta, espandersi negli US, in un contesto socio-economico sempre più instabile.