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Che significato hanno le maschere per Kanye West?

"Mask on my face, you can't see what I'm finna do"

Che significato hanno le maschere per Kanye West? Mask on my face, you can't see what I'm finna do

Nel corso della sua carriera Kanye West ha spesso usato l'accessorio come un mezzo di comunicazione per arricchire la sua performance artistica e personale, raccontando fasi della sua carriera e della sua emotività nascondendo il volto in quella che è spesso sembrata una ricerca delle normalità nella vita di una superstar mondiale. Non solo le Margiela Mask dello Yeezus Tour nel 2014, dal lancio di Donda ai mesi successivi West non ha mai smesso di coprirsi il volto, creando in alcuni casi quella che è sembrata un pezzo di performance art orchestrata a quattro mani da Kanye insieme a Demna Gvasalia, che ha visto la sua evoluzione prima negli eventi che hanno anticipato l'uscita del disco e poi in altri eventi pubblici, dal Met Gala fino all'ultima sfilata di Balenciaga, in cui la pop culture ha conosciuto il suo picco massimo nell'annullamento della celebrità, facendoci chiedere semplicemente "perché?".

La risposta, ovviamente, può saperla solo Kanye West (forse). Quello che si può fare è cercare di capire il motivo dietro una scelta tanto assurda quanto semplice, in linea con il personaggio e con l'eccentricità che fa parte della sua carriera. Partiamo da giugno, prima dell'uscita di Donda e dell'inizio dei listening party, quando West inizia a coprirsi il volto con le prima face mask create da Pierre-Louis Auvray, che utilizzando maglie vintage crea dei cappucci in cui una serie di buchi permettono a Kanye di interagire con l'ambiente esterno. La cosa passa come l'ennesima follia di West, avvalorata dalla scelta di altri artisti come Travis Scott di imitare quando fatto da Kanye. Dopo la sfilata haute couture di Balenciaga e altre apparizioni pubbliche, la maschera di evolve in occasione del primo listening party di Donda: non più un cappuccio, ma un passamontagna che entra anche nel merch del disco in una variante realizzata per l'occasione da Demna Gvasalia.

Se qualcuno sperava che l'ossessione di West per le maschere potesse finire con l'uscita del suo decimo album, si sbagliava di grosso. Solamente pochi giorni fa Kanye è stato avvistato all'aeroporto di Venezia con una maschera di gomma che copriva completamente il volto, ricordando in parte il personaggio di Fantômas, mentre la sera prima una maschera vagamente ispirata a Il Fantasma dell'Opera era sta vista al private party del matrimonio di Alexandre Arnault sempre nella città veneta. Il passaggio da delle "semplici" face mask a delle vere e proprie maschere da carnevale ha fatto tornare d'attualità la domanda "perché?", dandoci però modo di poter trovare una vera risposta all'interrogativo che da mesi segue West nei suoi spostamenti.

Il cambio di nome, ormai ufficializzato, da Kanye West a Ye potrebbe avere un peso specifico nella vicenda, ricollegandosi a un vecchio tweet in cui il rapper si chiedeva: "Who or what is Kanye West with no ego? Just Ye". L'annullamento della personalità sembra essere il punto centrale in un'operazione il cui scopo finale potrebbe essere quello di azzerare il proprio ego e la propria fama diventando quasi un personaggio senza connotati. Un'operazione che cozza però con il peso della notorietà di Kanye, seguito 24/7 da fan e paparazzi e per questo con una vita continuamente controllata, una gabbia dorata da cui è impossibile sfuggire se non con un trucco di magia. Se in Off the Grid Kanye dice "Mask on my face, you can't see what I'm finna do", la comparsa di sosia in giro per il mondo, persone con look total black accompagnate da finti bodyguard come nel caso di Varsavia, ci potrebbe dare la risposta finale alla domanda "che  significato hanno le maschere per Kanye West?". Un modo per nascondersi, per scappare dal proprio ego, ma soprattutto un'illusione collettiva con cui prenderci ancora una volta in giro.