Chi c'è dietro KICKIT?
Alla scoperta del team del noto streetwear market italiano
15 Febbraio 2018
Francis Delacroix (Younggoats)
KICKIT sta per tornare l’8 Aprile a Roma, dopo l’indiscutibile successo della prima edizione di Settembre. Questa volta lo streetwear market event sarà grande il doppio ed si terrà presso Officine Farneto. Per l’occasione arriveranno sellers da tutte le più grandi capitali europee dello streetwear: Londra, Parigi, Berlino, Copenhagen e non solo. Tralasciamo però per un attimo le informazioni di carattere tecnico, che verranno comunicate nelle prossime settimane, perché è tempo di capire. Chi c’è dietro KICKIT? Non solo i volti ed i ruoli del team che si cela dietro l’evento, ma anche la loro personale filosofia e visione dello streetwear. Procediamo quindi con le domande.
The Team:
Fabrizio Efrati: owner and founder
Valerio Coretti: brand strategist
Federico Barengo: communication manager
Jacopo D’Andrea: art director
Simone Efrati: marketing manager
Sofia Greganti: key account manager
Claudia Landi: interior designer
Marta Beggio: internal coordinator
#1 Com'è nata l'idea di KICKIT?
Fabrizio Efrati: Ho un negozio da più di vent’anni e sono stato appassionato di streetwear e sneakers da quando ho memoria. Quando ho capito che potevo portare la mia più grande passione ad un livello successivo che coinvolgesse più persone possibile non potevo non cogliere l’occasione. Ho scelto un team composto esclusivamente di giovani, perché credo realmente nel potere delle nuove generazioni. Loro non sono solo freshi, intelligenti, creativi e appassionati, ma hanno anche una conoscenza impressionante del settore. Tutto è nato nella maniera più spontanea e naturale possibile, tanto che a volte credo di non essere stato io a scegliere KICKIT, ma piuttosto KICKIT a scegliere me.
#2 Qual è la filosofia dietro KICKIT?
Fabrizio Efrati: Vorrei portare tutta la scena europea dello streetwear in Italia. Credo che questo paese abbia delle enormi potenzialità, spesso sottosfruttate. Gli Italiani poi (soprattutto quelli della mia età) tendono ad avere la mente chiusa, ad essere eccessivamente rigidi e, di conseguenza, a pensare sempre in piccolo. Io voglio pensare in grande ed abbattere tutti i confini e gli ostacoli che mi si parano davanti. KICKIT è amore e condivisione prima di tutto, due concetti di per sé sconfinati. Queste parole rappresentano il mio modo di rapportarmi a tutte le cose importanti della vita e lo streetwear è sicuramente una di queste. E’ ciò di cui vivo e che letteralmente porta il pane sulla mia tavola. Questo è il motivo per cui voglio creare qualcosa di significativo, per il mio senso di gratitudine e il mio rispetto verso qualcosa a cui ho dedicato la vita. Voglio che KICKIT sia un luogo dove le persone vengano a condividere il loro amore per lo streetwear, senza alcun limite.
#3 Cosa c'è di nuovo su KICKIT?
Valerio Coretti: Certamente il modo in cui stiamo interagendo con le community online. Cerchiamo di essere quanto più possibile in connessione con il nostro pubblico. Non non stiamo semplicemente organizzando un evento e non vogliamo solamente che le persone vengano al nostro evento. Stiamo costruendo un brand e vogliamo che le persone siano parte attiva nel processo. Cerchiamo di essere in contatto con tutte le realtà interessanti che costellano il panorama dello streetwear: dai gruppi Facebook, ai forum, alle testate online, fino ai brand indipendenti. I nostri occhi sono spalancati 24/7 ed ogni qual volta il nostro sguardo si posa su una realtà nuova che ha del potenziale, cerchiamo subito di prenderla a bordo.
Federico Barengo: Ci concentriamo anche molto sulla comunicazione. Oggi questo può fare la differenza fra un grande successo o un fallimento clamoroso. La nostra tipologia di comunicazione ed il nostro linguaggio sono costruiti sulla filosofia del brand, che fa della condivisione il suo valore fondante. Per cerchiamo di essere più inclusivi possibile, specialmente per quanto riguarda le generazioni più giovani. Non vogliamo tagliare fuori nessuno. Le nostre porte sono aperte a chiunque viva questa passione e voglia venire a condividerla. Questo è ciò che ci spinge ad un dialogo che possa coinvolgere un numero crescente di persone ogni giorno, grazie ai new media e a strategie create ad hoc per distinguerci fra la folla.
Jacopo D’Andrea: Le immagini sono fondamentali oggigiorno. So che dirlo in un’intervista potrebbe sembrare macabro umorismo, ma la scrittura è morta. Le persone non hanno più tempo per leggere attentamente e cercano un’immediatezza nella comunicazione. Questa è la ragione del ruolo predominante delle immagini nella nostra cultura. Le immagini possono raccontare in meno di un secondo, ciò per cui non basterebbero mille parole. Possono lasciare un’impressione fugace o un solco profondo. Questo dipende solo da quali immagini si decide di utilizzare.
#4 C'è qualcuno che vorreste ringraziare?
Fabrizio Efrati: Per prima cosa, ringrazio mia moglie Marcella e mio fratello Simone Efrati. Stanno lavorando duro per far crescere KICKIT ogni giorno e senza di loro non ce l’avremmo mai fatta. Poi vorrei ringraziare le ragazza che compongono il nostro staff: Marta Beggio, Sofia Greganti e Claudia Landi. Anche loro sono parte di questa famiglia. Infine vorrei ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato e che hanno reso possibile la realizzazione di questo stupendo sogno.