Come far crescere l’erba sulle sneaker di Loewe?
Secondo la designer Paula Ulargui Escalona, con estrema pazienza e le giuste dosi di acqua
22 Maggio 2024
«Quando coltivo le piante mi preoccupo di ogni dettaglio – loro sono delicate, ma la natura è più forte di quanto pensiamo», mi dice Paula Ulargui Escalona dalla sua casa di Madrid, dove risiede. Paula è la designer dietro gli abiti ricoperti d’erba e vegetazione visti all’ultimo show di Loewe a Parigi – collaborazione che ha portato lei e le sue ricerche alla ribalta del pubblico internazionale. «Ho sviluppato questa tecnica durante il mio ultimo anno di università», ha raccontato Paula, che è una ex-studentessa di IED e ha anche passato un periodo dei suoi studi a Milano. «Ho creato un intero progetto basato sull’idea di fabbricare capi a partire dalla natura. Ho coltivato piante, ho coltivato funghi. E ho anche trovato un modo di intrecciare le piante in un tessuto per gli abiti – un tessuto che è vivo e interamente vegetale». I risultati di questo progetto, che ovviamente nel tempo si è ramificato e arricchito di nuove varianti e sperimentazioni possono essere osservati sul sito web di Paula che è stato anche il punto di contatto tra lei e Loewe durante le fasi di sviluppo della collezione. «Quello che cercavano era raccontare l’idea di natura nel proprio show, di veicolare un messaggio sulla contraddizione tra tecnologia e natura, e di come potremmo tornare ad essa», dice Paula. «All'inizio stavano sviluppando materiali che sembravano piante vive, ma erano solo normali tessuti. […] Ho continuato a inviare loro file ed esperimenti in modo che Jonathan potesse vederli e scegliere quello che gli piaceva. Ho continuato a dare loro idee finché non abbiamo deciso quali piante usare e come».
Stranamente, al di là delle lunga sperimentazione e della ricerca delle piante giuste da usare, il processo della coltivazione in sé si è svolto in maniera abbastanza naturale. «Sono andata in cerca di ciò di cui avevo bisogno: tessuti naturali, di buona qualità, senza sostanze chimiche. Le mie richieste non erano così strane». Anche se, per le sneaker che hanno attirato così tanto l’attenzione della stampa, il team di Loewe ha dovuto sviluppare qualcosa di nuovo: «Le radici dell'erba crescevano all'interno del materiale - ma non era nel cuoio. Era un materiale che promuoveva la crescita delle piante, che avevano a disposizione tutta l'umidità e la temperatura di cui avevano bisogno». È chiaro che dietro al lavoro svolto da Paula esiste un grado di ricerca molto avanzato. Il primo risultato della sua ricerca era stata la creazione di un tessuto che fosse costituito nella sua totalità di piante vive mentre in un secondo momento sono arrivati anche i tessuti su cui crescevano: «Mi definisco un'artista prima di tutto, sono una designer e mi occupo di sostenibilità per lavoro. Anche se i miei progetti hanno un lato scientifico, il loro scopo principale è creare un'opera d'arte che diffonda il mio messaggio. La tecnica richiede molto lavoro manuale, un lavoro molto delicato».
Ovviamente la ricerca non si fermerà qui: al momento Paula lavora con Inditex (e dunque con Zara) al sourcing di materiali tessili sostenibili. Paula non crede che la vocazione alla sostenibilità e il proprio ruolo all’interno di un gigante del fast fashion siano contraddittori, dopo tutto il vero cambiamento deve venire dall’alto e dall’interno: «Prima di entrare in Inditex, lavoravo in un'azienda che si occupava solo di sostenibilità e di marchi sostenibili e anche in un laboratorio in cui facevo esperimenti con vari materiali. Quando mi hanno offerto il lavoro, ovviamente, ho avuto un momento di esitazione, ma stanno facendo molto. La sfida è lì e loro hanno molto potere per realizzare questo cambiamento e lavorano molto duramente per farne un cambiamento reale». Oltre al lavoro per le aziende e le collaborazioni più artistiche come quella con Loewe, c’è anche un altro obiettivo più scientifico per Paula e che riguarda la ricerca su materiali a impatto zero che possano essere utilizzati su larga scala: «Lo scopo del mio lavoro è sempre stato quello di studiare materiali naturali e super-sostenibili. In questo caso lo scopo del progetto era più che altro il messaggio. Il progetto non era un prodotto da vendere, doveva mostrare in una sola immagine il suo contenuto. Per il futuro continuerò a studiare altri materiali creativi a impatto zero che possano essere adattati all'industria».
A fianco di questo lavoro più strettamente tecnico, però, Paula pone l’arte: il cambiamento scientifico ha bisogno anche di quello culturale. Quando le domando che strada vorrà intraprendere per il futuro, se nel design vero e proprio o se nello sviluppo di nuovi materiali tessili lei mi risponde: «Un po' di entrambi. In questo momento mi occupo di sostenibilità per le aziende, più che altro dal punto di vista commerciale, aiutando le imprese a diventare più sostenibili. Dall'altro lato faccio ricerca e uso la mia arte per collaborare con i marchi, in modo che il messaggio cresca e si crei un movimento grazie all'arte. L'arte ha questo potere».