Gap ha perso 162 milioni di dollari netti dall’inizio del 2022
Nemmeno l’effetto Kanye sembra poter salvare il vecchio gigante americano
30 Maggio 2022
Lo scorso giovedì, il gruppo a cui fa a capo Gap, e che include anche Banana Republic e Old Navy, ha dichiarato i propri risultati fiscali per il primo trimestre del 2022: un quadro poco felice, con profitti in calo del 13% rispetto all’anno passato e una perdita netta di 162 milioni di dollari che ha fatto tornare l’azienda in rosso. E se Bana Republic è forse l’unico brand ha dare segni incoraggianti, con una crescita del 24%, Gap e Old Navy hanno visto le vendite calare dell’11% e del 19% rispettivamente. Anche le vendite online sono calate, insieme al margine lordo – mentre i costi dovuti alla supply chain, e nello specifico i trasporti, sono andati aumentando. Risultati tali che hanno costretto il gruppo ad aggiornare le proprie prospettive fiscali aumentando la pressione nei confronti del gruppo americano. E se BoF attribuisce la crisi del gruppo a «costi elevati e una domanda insufficiente a fronte di un'inflazione che dura da decenni», è difficile ignorare che proprio questi risultati sono arrivati sotto (o nonostante) gli auspici della collaborazine YEEZY GAP, che ha visto il coinvolgimento di Kanye West e, poco dopo, di Balenciaga.
Il problema alla radice di questi risultati riguarda la natura stessa dei mall brand americani. Secondo CNBC, la più grande palla al piede del gruppo è stata Old Navy che non solo ha dovuto fronteggiare «un mix squilibrato delle taglie, continui ritardi nelle scorte e un'impennata delle promozioni al ribasso dei prezzi» ma anche uno shift nei gusti dei consumatori, definiti «volatili», che sono passati dal comprare activewear e giacche di fleece, una delle categorie più forti del brand, a cercare abiti da party e completi per l’ufficio. E anche se la nicchia della moda e del luxury streetwear fa andare YEEZY GAP sold out in pochi giorni, il sub-brand firmato da Kanye West è solo un pezzo relativamente piccolo ed efficiente di un impero in decadenza: in altre parole il mondo del retail segue l’andamento di una società sempre più economicamente divisa e che vede il lusso e l’high street relativamente intatti mentre i brand dedicati alle fasce di pubblico meno abbienti, più colpite da crisi e inflazioni, stanno soffrendo un’emorragia di vendite dato che la propria clientela taglia sulle spese, corre in massa verso la scontisca.