Il tribunale di Barcellona assolve "Supreme Spain"
Continua la battaglia sul legal fake tra il brand fondato da James Jebbia e Supreme Italia
15 Ottobre 2018
Da piccola storia legata allo streetwear e al fenomeno del legit fake, la battaglia tra Supreme e Supreme Italia - brand controllato dalla International Brand Firm (IBF) - sta diventando una vicenda seguita a livello internazionale e che potrebbe avere serie conseguenze sul futuro legale della produzione nel fashion system. Dopo aver traslocato il brand dall'Italia alla Spagna - abbandonando il brand Supreme Italia e aprendo Supreme Spain - questa settimana IBF ha registrato un'altra vittoria legale nei confronti del brand americano, che ha accusato IBF di concorrenza sleale e contraffazione. A differenza del periodo italiano, IBF ha aperto da qualche mese dei negozi monomarca fisici a marchio Supreme Spain a Barcellona, Ibiza, Formentera e Malaga. Fonti di nss magazine hanno confermato la pianificazione di prossime aperture anche a Madrid, Valencia, Bilbao, Alicante, Cordoba e Siviglia.
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— nss magazine (@nssmag) 4 luglio 2018
La sentenza del tribunale di Barcellona
Con l'ordinanza N.277/18, del 5 Ottobre 2018, il Tribunale di Barcellona - Juzgado de lo Mercantil n.2 - ha respinto in toto tutte le richieste della Chapter 4 (società statunitense che detiene il marchio Supreme) contro la Elechim Sports SL (di proprietà della IBF) società che detiene il diritto di utilizzo del marchi Supreme Spain, già proprietaria di altri marchi, tra i quali Supreme Italia.
Il Fenomeno del Legit Fake
L'incredibile storia del successo di Supreme è allo stesso tempo il tallone d'Achille che ha scatenato una serie di imprevedibili eventi. Molti fan del brand newyorchese hanno criticato spesso i produttori di magliette e felpe simili a quelle dei drop di Supreme, senza tuttavia sapere una cosa: la registrazione del marchio Supreme in Europa ha storicamente riscontrato dei problemi legali, di conseguenza non può estendere il diritto di proprietà intellettuale sui suoi prodotti.
La scarsa disponibilità dei prodotti ne ha reso l'acquisto molto difficile, anche per i fan più accaniti. I giovani consumatori più di tutto vogliono un prodotto che porti la scritta Supreme (e tutto il significato che ne deriva) e poco importa come o dove è stato acquistato, e soprattutto se sia originale o falso.