La TV italiana ha un problema con i millennials
Come e perché Striscia la Notizia, Le Iene e la tv generalista italiana trattano i millennials
13 Marzo 2019
Sfera Ebbasta ha deciso di rompere il silenzio a tre mesi di distanza dalla tragedia nella discoteca di Corinaldo, dopo che per mesi è stato accusato di essere il responsabile della strage perché - secondo i salotti televisivi italiani - incita i giovani a drogarsi.
Lo sfogo di Sfera è solo l'ultima situazione surreale creata da alcuni programmi della televisione italiana di pseudo informazione che trattano problematiche e casi sui millennial con una superficialità disarmante, vendendo un'opinione facile, ottusa e conservatrice su argomenti complessi ed interessanti.
Tra tutti Striscia la Notizia e Le Iene ormai si sono specializzati in servizi approssimativi in cui vengono giudicati e condannate le nuove generazioni senza il minimo rigore giornalistico e producendo anche un prodotto di intrattenimento scadente.
La televisione da qualche mese ha iniziato un vero e proprio trend, che segue una strategia molto precisa che mira ad accaparrarsi le simpatie di un pubblico che non vuole a farsi una domanda in più rispetto alla verità assoluta che gli stanno somministrando.
Questa strategia è iniziata pochi mesi fa, ad ottobre, con gli attacchi insensati e privi di coscienza di causa che ci avevano toccato da vicino. I primi servizi sono stati quelli contro il reselling, descritto come un fenomeno pericoloso perché coinvolge soprattutto ragazzini, basato sulla disonestà e la venalità. Nei servizi andati in onda il dito venne puntato sull'atteggiamento di quella fascia d'età che poi, per disinteresse o incapacità, non si difende. In quell'occasione gli addetti ai lavori hanno giocato un ruolo molto importante, intervenendo in prima persona e riportando il discorso su un piano più equo e coerente.
Lo scontro generazionale si è poi spostato verso la musica. Prima di tutti è toccato a Sfera, dopo l'incidente al dj-set nella discoteca in provincia di Ancona, nella quale hanno perso la vita 6 ragazzi. Il rapper per molto tempo ha evitato di parlare della vicenda, nonostante i media continuassero a speculare su di lui, fino a settimana scorsa, quando, tramite Instagram, ha condannato la campagna di persecuzione della tv nei suoi confronti. Una vicenda spiegata in modo dettagliato anche da Tommaso Naccari su Noisey.
Nei giorni seguenti al Festival di Sanremo sono stati presentati altri servizi dal tono allarmistico, requisito fondamentale per attrarre views. Stiamo parlando della campagna condotta contro Achille Lauro, reo, come nel caso di Sfera, di incitare l'uso di droga attraverso messaggi subliminali, culminati con il recente servizio sulla Purple Drank. Le puntate andate in onda hanno sfiorato l'assurdo e gridato al complotto, tra le parole che fanno parte dello starter pack del 50enne indignato, convinto che i tempi del buon senso siano finiti con la sua giovinezza.
Questa storia della droga è una forzatura e tutto sembra così evidente che non varrebbe nemmeno la pena di sottolinearlo. D'altronde anche Neffa, agli inizi dei '00, cantava della sua "signorina" che brucia sempre, oppure gli Lùnapop di una 50 special che metteva le ali sotto ai piedi, senza che questi riferimenti, per quanto nascosti, suscitassero nessuno scandalo.
Basta googlare "Striscia la Notizia, la voce de" per avere il quadro completo di che cos'è il programma e delle sue strategie. Tra i suggeriti, i primi saranno: inconsistenza, invadenza e indecenza. Qualità che descrivono al meglio anche uno degli ultimi servizi delle Iene, che ha coinvolto il calciatore della Roma Zaniolo e sua mamma. Un servizio spiacevole e maleducato, che ha messo in imbarazzo un ragazzo di 18 anni.
Come nel caso di Sfera lasciamo che siano gli artisti a rispondere alle accuse, sperando che la loro parola rimbombi di più, coinvolga e eviti che una tv approssimativa e priva di idee, dia ai suoi ascoltatori un'immagine distorta del mondo in cui vivono i propri figli e i nipoti.
Quindi grazie Sfera per il video, che nonostante non dica gran che, descrive l'assurdità della vicenda. Grazie anche alle rime di denuncia di rapper che non sono bravi con i giri di parole, come quella di Massimo Pericolo quando descrive l'ipocrisia dicendo
“Pensare che tuo figlio non si sia mai fatto una canna è come pensare che tua madre non abbia mai fatto un pompino” .
E infine anche a Young Signorino, che proprio ieri ha pubblicato un post in cui si schiera contro la generazione dei genitori che lo accusano. Poche righe lucide, cosa che non ci saremmo aspettati da un personaggio come lui.
Con la diffusione dei social network, la televisione di intrattenimento sta vivendo un momento di crisi di identità. Proprio sulla denuncia Striscia ha costruito un successo e una credibilità nazional-popolare che durano da 30 anni, capace ancora di influenzare, nonostante il declino a show sterile e kitsch.
In questo gioco neanche troppo nascosto di convenienze, che punta a incontrare gli argomenti di discussione più caldi rispetto al proprio target, Striscia si è schierata contro un nemico immaginario: i millennial, dalle abitudini che giudiziosamente vengono definite immorali, illegali, sbagliate. Una consolazione misera per la Tv di intrattenimento italiana, alla ricerca continua di un capro espiatorio, che nasconda l'evidente declino artistico.