Quello che c'è da sapere sull'accusa di razzismo di Ulyana Sergeenko e Miroslava Duma accusate di razzismo
Finite nell'occhio del ciclone per via della parola con la “n”
25 Gennaio 2018
Ulyana Sergeenko e Miroslava Duma sono finite nell'occhio del ciclone per via di un bigliettino inviato, e poi condiviso sui social.
La designer russa ha inviato all’imprenditrice e it-girl un mazzo di fiori accompagnato da un bigliettino con scritto:
"To my niggas in Paris".
Apriti cielo!
Duma lo ha pubblicato nella sezione Story di Instagram e, anche se il post è stato cancellato poco dopo, il danno era già stato fatto. La polemica diventava sempre più grande, così come si moltiplicavano le accuse di razzismo.
Miroslava ha quindi, sempre via Instagram, rilasciato le sue scuse, cercando di difendere la stilista e spiegando come abbia usato l’infelice "parola con la N" in riferimento a una celebre canzone di Kanye West e Jay-Z. Anche Ulyana Sergeenko ha provato a giustificarsi spiegando che Kanye è il suo artista preferito e che sia lei che Miroslava usano abitualmente quel nomignolo tra di loro in maniera scherzosa e che nella vita non ha mai fatto distinzione tra bianchi e neri.
Come se non bastasse il blogger Bryanboy ieri ha postato un video della Duma pieno di commenti omofobi e transfobici, parte di un discorso davanti a un pubblico di studenti.
Ancora una volta sono arrivate le scuse della donna che ha affermato di essere "profondamente imbarazzata" per quei commenti fatti nel 2012 e che, nei sei anni trascorsi dalla realizzazione del video, si è impegnata “in un viaggio di crescita personale, in cui l'ignoranza è stata sostituita dall'accettazione e dalla discriminazione per inclusione.”
Basterà questa serie di dichiarazioni a placare gli animi? Le reazioni al biglietto tra Ulyana e Miroslava sono state esagerate o sono pienamente giustificate?
Le persone impareranno a non usare la parola con la “n” e a riflettere prima di postare qualsiasi cosa sui social?
E quando finalmente le parole “Rispetto profondamente persone di ogni provenienza e detesto il razzismo o la discriminazione di qualsiasi tipo” saranno vere per tutti?