Ricominciare
Per Side è il momento del reset
07 Agosto 2018
È giunta l’ora di Arturo.
Oramai lo sanno tutti, Side non è più un membro della Dark Polo Gang e ora si trova a dover ricominciare tutto da capo, per scrivere un nuovo capitolo della sua vita. Dopo Crack Musica, dopo Sick Side, Arturo ha fatto inversione ed è tornato al via. Ora, coi suoi problemi, il suo carattere e la sua musica, assistito dall’onnipresente Sick Luke, ha in mano lui il controllo di tutto. È il momento di essere Arturo.
The Dark Side of Arturo
Ma facciamo un passo indietro. Cosa ha reso Side quello che è ora? Il suo passato. Per Arturo, la Dark Polo Gang è stata fondamentale per maturare sotto l'aspetto professionale e creativo. Tony, Wayne e Pyrex non sono stati solo compagni musicali, ma anche fratelli. Nell'immaginario da boyband trap creato dalla DPG a Roma, Side ha sempre ricoperto il ruolo di ragazzo complicato, sensibile e lunatico, il primo a coprirsi la faccia di tatuaggi.
La sua immagine pubblica strideva particolarmente con la sua storia personale: Side è figlio del noto regista romano Francesco Bruni ed è cresciuto nella cosìdetta Roma bene, nonostante abbia sempre frequentato il quartiere San Paolo, tra la Garbatella e l'Eur. Per questo, è stato più volte additato come figlio di papà e quindi accusato di non essere real nei propri testi e in quello che racconta, che è l’esatto opposto di ciò che ci si aspetterebbe da un ragazzo della Roma bene. Ciò non ha fatto altro che fortificarlo, a furia di rispedire al mittente queste critiche che l’hanno solo portato a dare il meglio di sé, fino alla fama, che tutti, fratelli compresi, bramavano.
Nel 2017 il gruppo diventa popolare anche nella scena mainstream, ed è proprio con l’arrivo del successo che la situazione è iniziata a sfuggire di mano ad Arturo. L'elefante nella stanza è ovviamente la droga, nominata più volte da Side nei suoi testi e nelle sue storie di Instagram. Un anno e due dischi dopo, di cui uno che sa proprio d’addio, Side è fuori dalla Dark Polo Gang e si ritrova costretto a premere il tasto del reset, ricominciando con più esperienza di prima, rincuorato dal fatto di avere al suo fianco il produttore di sempre e tutti i suoi fedelissimi fan, che dal giorno uno l’hanno supportato e sorretto, anche dopo l’uscita dal collettivo.
The Emo Side of Arturo
Gli ultimi mesi sono stati molto difficili per il rapper, ostaggio delle sue dipendenze e obbligato a combatterle per uscirne più forte, costretto a vincerle come poi ha fatto. Quel periodaccio sembra passato: in un'intervista a Noisey, Arturo ha detto di essersi disintossicato, di essere rinato, con una nuova pelle e una nuova testa, verosimilmente con un percorso da seguire: l’emo trap.
Testi molto emozionali, personali e “di pancia”, coi quali un rapper si racconta, si svuota, si libera dei pesi che lo opprimono e lascia tutto ai propri fan, i quali ascoltano e assimilano ciò che lui, che quasi usa il rap come un diario personale, confida a loro. In poche parole, meno soldi più confessioni. I maggiori esponenti del genere sono ovviamente gli americani, fra i quali ricordiamo Lil Yachty, Lil Tracy, Lil Xan, l’ultimo XXXTENTACION e, volendo, anche Yung Lean (che è però svedese), oltre, chiaramente, all’indimenticato Lil Peep.
La strada sembra essere stata tracciata da Medicine lanciata su SoundCloud il 6 giugno, a meno di un mese di distanza dal suo addio alla DPG. In Medicine, Arturo racconta quello che ha passato negli ultimi tempi: le sofferenze, la solitudine, il pensiero del suicidio (“Il suicidio non lo contemplo ma ci penso spesso/Lo ammetto, ultimamente ci stavo attraverso”), il tutto in un’atmosfera triste e piena di angoscia, segnali del cambiamento, segnali di ripartenza.
Arturo appare incapace di sentirsi meglio (“Ho preso le mie medicine ma non sento l’effetto”), nonostante non sia più del tutto invischiato in situazioni che gli facevano solo del male e lo facevano stare peggio. Racconta di come la depressione sia solo uno stato mentale, di come sia cresciuto male, di quanto sia paranoico delle persone per poi lamentarsi del fatto che morirebbe senza amore.
Lil Peep è morto per overdose dopo aver passato la sua breve carriera a combattere i suoi demoni; ora Side vuole raccontare lo stesso, differenziandosi dal compianto rapper statunitense per l’esser riuscito a tenere a bada i mostri di una vita, coloro che già gli hanno fatto del male e l’hanno portato dov’è ora. Vuole farlo quasi in intimità coi suoi fan, umano come non mai, e proprio per questo ha scelto di chiamarsi Arturo, perché è col suo nome di battesimo che vuol essere ricordato e non con un nome d’arte, la sua seconda pelle che è ormai marcita. Vuole apparire come una persona vera, con sentimenti, emozioni e un cuore pulsante, piuttosto che come una macchina da soldi volta solo a intrattenere. Anche per questo ha reso disponibile a tutti Medicine, gratis su SoundCloud, come fosse un dono, una lettera aperta ai fan per spiegare la sua condizione.