
5 momenti della prima serata di Sanremo che vi siete persi
Stasera, buttiamola più in caciara
12 Febbraio 2025
Dopo l’era post-Covid il Festival era diventato, più che una semplice gara canora, un momento per la società “cronicamente online” di Internet. Molti spettatori più giovani in effetti ammettono di guardare il Festival di Sanremo più per la sua cornice, per i suoi incidenti, per i suoi momenti trash che per le canzoni in sé – dato anche il tono molto istituzionale e per certi versi paternalistico che Sanremo ha assunto negli anni. La nuova edizione diretta da Carlo Conti è indubbiamente più svelta e succinta - “pulita” è stata la parola più usata nelle recensioni della prima serata - e dunque priva sia di momenti in cui i membri più giudiziosi dell’audience si mettono le mani nei capelli (chi si ricorda il “ballo del qua qua” di John Travolta), sia di momenti di rottura che fanno inorridire i tranquilli bourgeoises in ascolto. Il che, a seconda di come lo si guardi, è sia un bene che un male – il pubblico, nonostante i suoi molti borbottii, vuole il circo e la caciara, gli imprevisti, il trash. Ma quest’anno, tra una comparsata del Papa e una scaletta così rapida da sembrare un nastro trasportatore, anche co-conduttori esuberanti come Gerry Scotti e Antonella Clerici (entrambi in forma più che smagliante) sono stati travolti dall’efficienza di Carlo Conti, che ha tenuto un fermissimo controllo sul palcoscenico. Non sono comunque mancate boccate d’aria o allegria – insieme al tradizionale tono paternalistico.
Per ripercorrere l’apertura del Festival, ecco i 5 migliori momenti della prima serata di Sanremo.
Carlo Conti e il make-up di Lucio Corsi
Lucio Corsi (insieme a Joan Thiele) rappresenta la frangia più alternativa di un Festival in cui persino il feroce Tony Effe si ripulisce i tatuaggi e si veste di bianco come alla Prima Comunione. Il look di Corsi era indubbiamente glam, una versione più variopinta di qualcosa che avrebbero indossato i Kiss forse, forse una strizzata d’occhio alla verve tipica del primo Renato Zero. Ad ogni modo, dopo la sua canzone, Corsi, il cui viso è del tutto ricoperto di cerone bianco, saluta Conti e Antonella Clerici e, mentre esce dal palco, si sente la voce di Conti dire: «Non lo abbraccio troppo sennò divento bianco». E Antonella Clerici ribatte sarcastica: «E per te è un dramma». Non è poi così difficile o time-consuming far ridere il pubblico.
"Si na pret"
SI NA PRET #Sanremo2025 pic.twitter.com/W1guaVh1ZU
— Trash Italiano (@trash_italiano) February 11, 2025
Erano le 22:30. Dopo un lungo (forse lunghissimo) stecchetto perbenista, con un glam firmato Good Villain – il nuovo brand di make-up dell’artista – e un lunghissimo vestito rosso cremisi di Fendi, è entrata Rose Villain, in gara per la seconda volta consecutiva dopo il successo di Click Click Boom dello scorso anno. Le donne, in questa prima serata, sono state secondo il pubblico del web delle vere dee, ma tra tutte la cantante milanese ha attirato così tanta attenzione che, nei pochi secondi tra la presentazione e l’inizio della canzone, qualcuno dalla platea dell’Ariston ha gridato: «Si na pret». L’espressione è un complimento napoletano che esalta la bellezza e la sensualità di una donna che è “tosta come una pietra”. La performance è proseguita senza intoppi, ma la clip dell’esclamazione ha fatto il giro del web, con alcuni tweet che hanno sfiorato i 10 mila like.
La signora innamorata di Jovanotti
Dopo aver aperto il suo momento riempiendo le strade della città ligure con mille batterie (grazie all'aiuto della band Rockin'1000), un corpo di ballo indiano e qualche problema di ricezione foto-acustica dovuto alle luci stroboscopiche, Jovanotti è entrato all’Ariston attraversando il pubblico. Proprio nei primi cinque metri percorsi, il cantante toscano è stato assalito da una grandissima fan: una signora talmente invaghita da urlare più volte nel microfono di essere innamorata di lui, mentre tentava di sbaciucchiarlo senza freni. Diciamo che forse aveva preso un po’ troppo alla lettera la catchphrase dell’ospite Lucio Corsi «Strapazzami di coccole». Nei restanti venti minuti, però, abbiamo assistito a un lungo medley di hit dell’artista, tornato finalmente sulle scene dopo un grave incidente in bici. Durante l’esibizione, Jovanotti ha ricordato il biologo italiano Sammy Basso - scomparso lo scorso ottobre - e ha portato Gimbo Tamberi al Festival, dopo aver capitanato la Nazionale italiana alle Olimpiadi dell’estate scorsa a Parigi (ed aver perso pure la fede nella Senna).
Il Papa
noi dopo averla chiamata sempre LA SETTIMANA SANTA vediamo il Papa a sanremo: #Sanremo2025pic.twitter.com/oc2QOXsflK
— ¥le Sanremo era (@yleniaindenial1) February 11, 2025
Sapevamo che quest’anno Carlo Conti avrebbe riportato una buona dose di vecchie tradizioni al Festival, ma mai ci saremmo potuti aspettare che decidesse di rendere la prima serata di Sanremo 2025 la fiera delle ovvietà. «Fermate le guerre», «Viva l’Italia», e infine «Nessuna discriminazione»: le frasi pronunciate dal presentatore ieri sera sembravano più modi di dire che affermazioni politiche - perché Sanremo è Sanremo, e Sanremo è sulla Rai. Se non fosse che, prima del duetto Israelo-Palestinese sulle note di Imagine (altra idea rivoluzionaria di Conti), il presentatore ha invitato Papa Bergoglio a diffondere un (video) messaggio di pace in diretta televisiva. La musica è uno «strumento di pace», ha affermato il Santo Padre, una lingua universale che «può aiutare la convivenza dei popoli».
Le trofie della Clerici
"Dato che so di sugo"
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) February 12, 2025
Cucinato a fuoco lento per 15 anni ma ha servito #Sanremo2025 pic.twitter.com/2W0yC757RC
C’è poco da dire: Antonella Clerici sarebbe stata un’ottima conduttrice del Festival. Ne ha dato prova ieri sera, invitata come co-conduttrice da Carlo Conti per una notte soltanto, con sottili frecciatine, sguardi d’intesa presto diventati meme, e la parola magica «réclame». Malgrado Conti avesse deciso che la prima serata di Sanremo sarebbe stata una staffetta senza pause tra una canzone e l’altra, verso la fine della puntata Antonella Clerici è riuscita a prendere in mano le redini dello spettacolo con un po’ di sana autoironia: portando un po’ di pasta al pesto sul palco dell’Ariston, la presentatrice ha ricordato un commento sgradevole che le era stato detto nel 2010, quando era direttrice artistica del Festival. «Dato che so di sugo - ha detto Clerici - ho pensato di fare due trofiette al pesto».