A Guide to All Creative Directors

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Come Courchevel è diventata Courchevel

Da valico alpino a resort di sci più esclusivo del mondo

Come Courchevel è diventata Courchevel Da valico alpino a resort di sci più esclusivo del mondo

«Miu Miu, Courchevel. Tony, comprami la borsa, portami a ballare…» canta Valeria Palmitessa nel ritornello della canzone Miu Miu di Tony Effe – un verso sentito e ripetuto senza sosta nell’ultimo anno che ha portato nuovamente sulle labbra di numerosi italiani il nome di un resort sciistico, Courchevel per l’appunto, che se la batte con Gstaad, Zermatt, Chamonix, Aspen e Cortina nella lega delle località sciistiche più esclusive e lussuose del mondo. Courchevel fa parte delle 3 Vallées, il comprensorio sciistico più grande al mondo, che spita oltre 600 chilometri di piste da sci, chilometri di fuoripista accessibili, oltre che diversi villaggi come il pittoresco Méribel, celebre per gli après-ski; La Tania, Brides-les-Bains, Saint-Martin-de-Belleville o Les Menuires vicino alla Val Thorens, la stazione sciistica più alta d’Europa. Una location che è un vero palcoscenico per l’alta società europea e specialmente francese – dove nel corso dell’inverno è facile trovare la crème della Parigi bene, ma anche metà degli ultra-ricchi di mezzo mondo oltre che dei fashionisti in vacanza. Forse proprio per questo (oltre che per l’assoluta bellezza dei suoi paesaggi) che Moncler ha scelto proprio Courchevel per il suo prossimo show-evento, che il Principe Harry e Kate Middleton si siano recati lì in vacanza sotto copertura in questi giorni, che alberghi e ristoranti di lusso siano praticamente ovunque nella regione.

In effetti, Courchevel è nota per avere la più alta concentrazione di stelle Michelin al mondo per chilometro quadrato. La stazione sciistica ospita una combinazione di ristoranti stellati Michelin, hotel di lusso e "palazzi" – una speciale classificazione francese riservata agli hotel più esclusivi e prestigiosi. Ma come ha avuto inizio questa fama? La storia di Courchevel inizia molto prima del suo sviluppo come una delle stazioni sciistiche più famose al mondo, addirittura nell’antichità, ovvero circa nell’Età del Ferro, intorno al 750 a.C. Per secoli, questa remota parte delle Alpi francesi è stata una zona rurale e pastorale, abitata da piccoli borghi e da contadini che lavoravano nei pascoli d’alta quota. Nel 1032, la regione della Savoia, che comprende l'attuale Courchevel, passò sotto la giurisdizione del Sacro Romano Impero. Nei secoli successivi, l'area divenne nota come la "Porta delle Alpi" per la sua posizione strategica tra le montagne e venne frequentata da quei turisti molto ricchi che vagavano per le valli alpine durante i propri grand tour del continente. Fu proprio alla fine dell’Ottocento che iniziò la storia di Courchevel come resort turistico d’eccezione. Ma non fu un percorso semplice.

I primi del ‘900

Alla fine del XIX secolo, Courchevel rimaneva perlopiù un’area incontaminata, caratterizzata da fitte foreste e pascoli montani. Alcune strutture più moderne furono costruite in quell’epoca, tra cui il municipio di Saint Bon nel 1870, che fungeva da centro amministrativo della regione. Nel 1902, un mulino azionato ad acqua fu costruito a La Jairaz per ordine dei Conti-Arcivescovi di Tarantasia, offrendo un esempio di sviluppo industriale precoce nella zona mentre il turismo iniziò a svilupparsi a Courchevel con l’apertura dell’Hotel Lac Bleu a Saint Bon nel 1908. Questo fu il primo hotel dell’area, inizialmente destinato ai visitatori estivi in cerca di aria pulita e fresca di montagna. La sua apertura segnò l’inizio della reputazione di Courchevel come meta turistica. È molto importante notare che per decenni interi la cultura sciistica semplicemente non esisteva: in montagna si andava d’estate quando le temperature lo consentivano, quando i valichi non erano bloccati dalla neve e quando si voleva scappare dalla città. Per l’appunto, l’Hotel Lac Bleu iniziò ad aprire durante le stagioni invernali solo nel 1925. Negli anni ’30, lo sci iniziò a emergere come sport popolare nella regione. Il Club di Sci di Saint-Bonnais fu fondato nel 1930, e diversi hotel furono costruiti a Courchevel 1550 e Moriond per accogliere il crescente numero di visitatori invernali. In questo periodo furono costruiti trampolini per il salto con gli sci e organizzate competizioni, contribuendo al crescente status della zona come destinazione sciistica. Nel 1935, la prima scuola di sci della zona fu aperta a Moriond, con cinque istruttori, tra cui il campione di sci locale Jean Blanc.

Un governo cattivo con buone intenzioni: Vichy e Courchevel

La Seconda Guerra Mondiale segnò un punto di svolta nella storia di Courchevel. Nel 1942, il governo di Vichy in Francia (quello del maresciallo Philippe Pétain che collaborava con i nazisti) cercò di sviluppare una "super stazione sciistica" come parte di uno sforzo nazionale per incentivare il turismo e rilanciare l’economia. Questo ambizioso progetto portò alla formazione di un team composto da tre ingegneri, tre architetti e un tecnico per identificare un luogo adatto. Due prigionieri di guerra francesi, Laurent Chappis e Maurice Michaud, idearono indipendentemente piani per una stazione sciistica mentre erano detenuti in Germania. Immaginarono una località dotata di impianti di risalita, rifugi e piste da sci, gettando le basi per quella che sarebbe diventata Courchevel. Nel 1945, poco dopo la guerra, iniziarono i lavori per trasformare Courchevel in una stazione sciistica progettata ad hoc. Il giorno di Natale dello stesso anno, fu inaugurata a Moriond la prima seggiovia, Sainte Agathe, sotto la gestione di Jean Blanc. Questo traguardo coincise con la creazione dell’Ufficio del Turismo di Courchevel. Il 1946 fu un anno decisivo per Courchevel. Il 13 aprile, il Consiglio della Savoia commissionò all’architetto Laurent Chappis la progettazione di una stazione sciistica sul Plateau des Tovets, con piani per 6.000 posti letto, impianti di risalita, una funivia per La Saulire, un campo da golf e trampolini per il salto con gli sci. Il progetto ricevette l’approvazione unanime del consiglio comunale di Saint Bon il 3 maggio, e i lavori iniziarono a giugno. Le prime costruzioni includevano piloni, linee telefoniche e una strada per la stazione. A ottobre, furono installati i primi impianti di risalita, Tovets e Loze, dall’azienda Pomagalski di Grenoble. La stazione fu ufficialmente battezzata Courchevel il 30 novembre, un nome derivato dal termine patois locale "écortzevé," che indicava l’erba che graffiava la lingua dei vitelli. La trasformazione di Courchevel in una stazione sciistica funzionante fu sorprendentemente rapida. I primi hotel, tra cui l’iconico hotel 3 Vallées, furono completati nel dicembre 1947, appena 18 mesi dopo l’inizio dei lavori. Lo stesso anno fu istituita la filiale locale della Scuola di Sci Francese (ESF) per fornire istruzioni esperte ai visitatori. Entro il 1948, la stazione disponeva di impianti di risalita sulle piste Tovets, Loze e Bellecôte.

Gli anni della Dolce Vita di Courchevel

Gli anni ’50 e ’60  furono quelli del boom. Ci fu uno sviluppo rapidissimo di Courchevel, alimentato dalla sua crescente reputazione come destinazione sciistica di alto livello all’interno del nascente jet-set che iniziava a emergere con le sue enormi ricchezze dalle rovine della guerra. Ricchi aristocratici, industriali, dive del cinema e tutti i membri della classe più abbiente iniziarono a creare un po’ in tutta Europa la fama dei resort di lusso che noi stessi conosciamo oggi, un po’ come accadde con Capri in Italia. Ora che la tecnologia consentiva di proteggersi meglio dal freddo, lo sci era diffuso e gli alberghi diventavano moderni e accoglienti, iniziò a prendere forma il mito della vacanza sulla neve che conosciamo oggi: baite lussuose, ristoranti di lusso, vini serviti da camerieri in frac e via dicendo. Nel 1950, fu costruita la funivia Burgin-Saulire che collegava Méribel e Courchevel, formando parte dell’area sciistica delle 3 Vallées. La funivia di Saulire, inaugurata nel dicembre 1952, forniva accesso alle vette più alte con una capacità di 360 passeggeri all’ora. L’infrastruttura della stazione continuò a evolversi sotto la guida di Emile Allais, nominato direttore tecnico e sportivo di Courchevel nel novembre 1954.

Allais riprogettò le piste per migliorarne l’accessibilità e fondò il ruolo dei pattugliatori delle piste per garantire la sicurezza. Nel 1959, introdusse il primo battipista, lo "Sno-cat," per la manutenzione meccanica delle piste. FLa filiale ESF di Courchevel 1850 si espanse di molto, con 70 istruttori attivi nella stazione nel 1960. La costruzione dell’altiporto di Courchevel nel 1961, fondato da Michel Ziegler, migliorò ulteriormente l’appeal internazionale della stazione. L’altiporto, il primo del suo genere al mondo, ricevette una vasta copertura mediatica, consolidando la reputazione di Courchevel come stazione sciistica di livello mondiale. Nel 1963, uscì in America il film Charade con Audrey Hepburn e Cary Grant – il film era ambientato solo parzialmente nelle Alpi e in realtà girato per lo più nella vicina MegeveNel 1966, il Grand Prix di Courchevel, una gara di sci alpino, fu trasmesso in tutta Europa, segnando un’altra pietra miliare nella storia della stazione. Gli anni successivi videro la creazione di La Croisette nel 1970, un punto centrale che univa impianti di risalita, scuole di sci e l’Ufficio del Turismo.

La fama internazionale e l’età del consumismo

Gli anni ’70 e ’80 segnarono un periodo di grandi traguardi per Courchevel. Nel 1971, fu introdotto il primo skipass unificato delle 3 Vallées, che garantiva l’accesso a 250 chilometri di piste interconnesse. Questa innovazione eliminò la necessità di acquistare biglietti separati per ogni stazione dell’area sciistica. Courchevel guadagnò attenzione nazionale nel febbraio 1975, quando il presidente francese Valéry Giscard d’Estaing trascorse una vacanza con la famiglia nella stazione, attirando una delegazione di 60 giornalisti. La stazione ospitò la sua prima Coppa del Mondo di Sci Alpino maschile il 7 gennaio 1979, affermando ulteriormente il suo status di destinazione sciistica d’élite. Gli anni ’80 videro Courchevel abbracciare il lusso e la modernizzazione. Nel 1979, Le Chabichou divenne il primo ristorante stellato Michelin della stazione, riflettendo la crescente raffinatezza della località. Nel 1984, fu inaugurata la moderna funivia di Saulire, con una capacità di 160 passeggeri, la più grande funivia del mondo all’epoca. Mentre nel 1990 ap forse uno degli hotel più leggendari del luogo, Les Airelles, nato dal sogno dell’imprenditrice Raymonde Fenestraz di creare un “castello delle nevi” che divenne presto sede del comitato olimpico oltre che luogo favorito della principessa Anna, sorella della regina Elisabetta, e di Albert di Monaco. Courchevel giocò anche un ruolo di primo piano nelle Olimpiadi invernali del 1992, ospitando prove di salto con gli sci e gare di combinata nordica. Gli atleti francesi Fabrice Guy e Sylvain Guillaume conquistarono rispettivamente l’oro e l’argento sulla collina di salto con gli sci di Le Praz. Questo evento consolidò la fama internazionale di Courchevel.

Gli anni ’90 e 2000 hanno visto la trasformazione di Courchevel in un simbolo globale di lusso ed eccellenza. Nel 1992, la stazione contava undici hotel a 4 stelle, tra cui cinque con strutture termali. Nel 1997, Courchevel ospitò per la prima volta una tappa del Tour de France, con l’arrivo della gara all’altiporto. Successive tappe si svolsero nel 2000 e nel 2005. Con l’inizio del nuovo millennio, Courchevel divenne sinonimo di alloggi premium. Entro il 2006, la stazione offriva 18 chalet di lusso con servizi in stile hotel. Nel 2009, Courchevel stabilì un nuovo standard di opulenza, con sei dei suoi hotel classificati a 5 stelle su un totale di undici in tutta la Francia. Courchevel tornò nel circuito della Coppa del Mondo di Sci Alpino nel dicembre 2010, ospitando una gara di slalom femminile che attirò 20.000 spettatori. Nel 2011, gli hotel Les Airelles e Cheval Blanc Courchevel ricevettero la prestigiosa classificazione di "palazzi" francesi, consolidando ulteriormente la reputazione della stazione. Nello stesso anno, le aree all’interno di Courchevel furono rinominate: Le Praz divenne Courchevel Le Praz, Courchevel 1550 divenne Courchevel Village, Courchevel 1650 fu ribattezzata Courchevel Moriond, e Courchevel 1850 divenne semplicemente Courchevel.