Il legame segreto tra Naruto e Montblanc
Abbiamo intervistato Marco Tomasetta per capire il nesso tra due realtà apparentemente opposte
17 Ottobre 2022
Quella tra Naruto e Montblanc è una collaborazione che unisce due storie diametralmente opposte: da un lato un brand nato ad Amburgo che dal 1906 a questa parte crea strumenti per la scrittura, orologi, gioielli e accessori, fornendo oggetti di lusso ai professionisti di tutto il mondo, dall'altro c'è l'universo disegnato da Misashi Kishimito in un manga che, da più di 20 anni, ha formato e plasmato intere generazioni. La collezione racconta gli item più iconici della maison, dalla stilografica Meisterstück alla pelletteria - compreso uno speciale inchiostro arancione e un prezioso quaderno decorato - reinterpretati con immagini che ripercorrono le avventure di Naruto in un mix sorprendentemente eterogeneo di culture dissonanti. Per raccontare il processo creativo dietro alla nuova uscita del marchio e per indagare le sinergie che l'unione di mondi così distanti possono innescare, siamo andati a Tokyo, nel cuore della cultura manga, nella patria di Naruto.
A Tokyo abbiamo incontrato Marco Tomassetta, che dal 2021 riveste il ruolo di artistic director di Montblanc, sullo sfondo di una metropoli immensa, vibrante e ricca di stimoli. Con una carriera ventennale alle spalle e un percorso pregresso costellato di successi tra Gucci, Givenchy e Louis Vuitton, Tomassetta ci ha raccontato come ha deciso di reinterpretare l’heritage storico del brand, del suo rapporto con il lusso, con la creatività, con i manga. «Non sono qui per cambiare il marchio ma per comunicarlo con un nuovo immaginario, esprimere l’archivio con una nuova creatività. La percezione che ho sempre avuto di Montblanc è sinonimo di lusso, sofisticatezza, eleganza. Non voglio destabilizzare il marchio, significherebbe non capirlo fino in fondo. É per questo che quando sono entrato nel brand, la prima cosa che ho fatto è stata visitare l’archivio e immergermi nell'universo della scrittura.» Proprio nella scrittura, nella celebrazione rituale di un atto tanto quotidiano da risultare scontato, che intercorre il nesso tra Naruto e Montblanc: ciascuno nella propria sfera e con i propri codici celebra l’arte della narrazione creativa.
«Non c’è atto creativo che non sia legato alla scrittura. Io disegno ancora a mano, è l’istinto di una visione che parte dalla mia anima.» Ha raccontato Tomasetta, rivelando anche il legame emotivo che lo lega ad una collaborazione che attinge dai suoi stessi ricordi d'infanzia: «Negli anni ’80-’90 l’Italia era bombardata da manga e anime, sono cresciuto con questi programmi nella mente, nei miei sogni, mi hanno formato e mi sono sempre piaciuti, ho iniziato a disegnare proprio ispirandomi alle figurine che compravo in edicola.» Un nuovo modo di intendere il lusso, nel rispetto della storia, del viaggio, che porta un marchio ad essere definito tale, ma con un'apertura al presente, al futuro, alle nuove generazioni. «Ci sono cose che uniscono ogni epoca, cambia solo il modo di raccontarle, usare un tema come Naruto che attraversa 20 anni di creatività significa far capire quanto Montblanc possa aprirsi ai giovani attraverso le collaborazioni, senza cedere a compromessi in termini di qualità, e quanto possa essere divertente a volte spezzare la serietà dei marchi storici.»