Art Comes First
The Game of Males
24 Ottobre 2013
Prendete una parte di alta sartoria inglese, aggiungete due terzi di studi autodidattici e un'oncia della sensibilità cromatica del continente africano. Shakerate il tutto e servite on the rock’s in un lungo calice da prosecco e in un piccolo ma sinuoso bicchiere da sambuca. Da consumarsi esclusivamente sulla veranda di una bianca ed un po’ “scrostata” casa coloniale, osservando un fiammeggiante tramonto Kenyota.
Oggi vi parliamo del duo dall'infinita creatività e dallo stile invidiabile, impossibile studiarli divisi in maniera credibile, formato dal lungo e meditabondo Shaka Maidoh, e dal espressivissimo Sam Lambert.
Quest’ultimo, Angolano di nascita, impersona in un ossimoro vivente il simposio fra tutto quello che è la tradizione e l’arte ultra conservativa del taglio bespoke di Saville Row, con una capacità quasi selvaggia di scardinare e di rivoluzionare il mondo del abito maschile.
Mr. Lambert è stato lo Chief Designer di Spencer Hart, e oggi in tandem con il suo alter ego “Artistico” Shaka, anch’esso africano, hanno creato un nuovo progetto che vive di contaminazione: inseparabili come il duo comico, “Stanlio” Maidoh e “Onlio” Lambert, sono gli artefici del collettivo artistico e creativo Art Comes First, che unisce in progetti, collaborazioni, e joint venture creative, artisti e designer con aziende appartenenti a tutti i settori dell’industria creativa nelle formule più disparate, dottrina di eleganza e raffinatezza, perchè come dicono loro: l'arte viene prima di tutto.
La coppia gypsy-dandy rappresenta uno degli orgogli più grandi del continente africano nel campo creativo. Di stanza a Londra, Lambert e Maidoh sono presenze fisse delle fiere più importanti a livello globale. New York, Parigi, Tokyo, Milano, sono le loro cornici. Iconici, nei loro completi sartoriali, rimandano ad un mondo intriso del fumo dei locali Jazz degli anni 40 e alle immagini scolorite ma fascinose dell’Africa di Seydou Keita che racconta i giovani dandy di Bamako (Mali). Sapiente è la sovrapposizione dell’estetica decadente, e di pezzi iconici rock come il “Blouson Noir”.
Se il diavolo sta nei dettagli, la loro ricerca maniacale nell’accessorio è satanica. Sono proprio gli anelli, le spille e le collane appartenenti all’artigianato etiope e somalo a ultimare il traghettamento in acque torbide, dove i confini fra gusto occidentale e l’immaginario del continente nero si fondono.
“L’ Africa attende i suoi creatori, l’Africa attende il suo creatore” Africa Unite, Bob Marley