Marcelo Burlon
The Game of Males
13 Marzo 2014
Milano è passata nel corso dei secoli di mano in mano, ci sono stati i Visconti, poi gli Sforza e per trent’anni il signore della capitale della Moda è stato Re Giorgio, con il suo palazzo reale in Viale Manzoni.
In questi ultimi anni, a cavallo della prima decade del duemila, è spettato al “Conte” Marcelo Burlon fare gli onori di casa e dettare i ritmi dell’orologio mondano meneghino.
Se è vero che il potere ed il successo logorano chi non ne ha, Marcelo non fa eccezione: una grande visibilità è inevitabilmente legata a molte critiche, che legittime o meno fanno parte del gioco. Una cosa è certa, quest’uomo latino dallo sguardo penetrante ma impenetrabile è il miglior giocatore.
Approdato dall’Argentina nelle Marche, il futuro “Conte” di Milano muove i primi passi nel mondo delle pubbliche relazioni e nell’organizzazione eventi per l’industria del divertimento della Riviera Adriatica. Trasferitosi a Milano, comincia ad intessere i contatti con il barcone della moda, che lo porterà a diventare il padre di un format unico, dedicato a tutti gli attori del fashion business e del design: Priva i locali storici della forza attrattiva, istituendo serate fashion oriented totalmente decontestualizzate dal luogo fisico, che vivono dell’ inventiva di un team abile nel muovere l’intellighenzia modaiola milanese da un capo all’ altro della città. Fino a pochi anni fa, all’ interno del “sistema”, non aver partecipato ad una festa targata Burlon, ahimè, era equiparabile all’ invisibilità sociale e chi sostenesse il contrario è invitato ad un “esamuccio” di coscienza. Questi occhi hanno visto più e più volte l’altrui dignità farsi grande sconosciuta di fronte ai marmorei “door selectors” delle serate più esclusive.
L’abilità di Marcelo nel mantenersi in constante equilibrio fra la celebrità e l’essere “comune” è parte del suo successo; ai tempi del “Pink is Punk” aveva più amici di Zuckerberg e maree erano i millantatori di amicizie strette e gradi di parentela con il mitico Burlon.
Il successo nella creazione di situazioni mondane e le capacità nella gestione di un incredibile portafoglio di contatti, hanno fatto sì che il salto dall’ organizzazione di eventi, all'art direction dei parties delle fashion weeks parigine fosse breve: chi avesse avuto la fortuna di parteciparvi ricorderà senz’altro le feste di Givenchy in cui assistere ad un improvvisazione alla chitarra di Courtney Love e subito dopo inciampare sulle Jordan di Kanye West era una formalità.
A questo punto ”l'incoronatio” come designer era inevitabile ed il successo è stato planetario. Marcelo Burlon County of Milan viene lancianta nella fw13. Migliaia i pezzi venduti, le Tee dalle stampe Techno-Folk, svolazzano sui palchi dei migliori artisti mondiali. La misura del successo e calcolabile nella immane quantità di fakes che si sono generati, partendo da riproduzioni trash a veri e propri miracoli da falsari d’arte.
Intanto Marcelo continua ad essere un Icona Geo-Local, mondiale e cittadina.
Vederlo sfrecciare fra i binari del tram sul suo Honda Ruckus, in bomber nero e sneakers, ricorda al popolo milanese di essere ancora parte del “gioco”.