Ecco la giuria dell'International Woolmark Prize 2025

Si avvicina la stagione dei premi della moda e tra i primi a tornare c'è proprio una delle premiazioni più celebri, l'International Woolmark Prize. Quest'anno, il format ha cambiato le sue sembianze, passando da una cadenza annuale ad una biennale. L'edizione del 2025 si terrà il prossimo 2 aprile a Milano,  riunendo otto tra i più promettenti talenti del design internazionale, ciascuno incaricato di creare una capsule collection di sei look in lana Merino. A presiedere la giuria di quest’anno sarà Donatella Versace, che dopo aver lasciato la direzione creativa della maison per assumere il ruolo di Chief Brand Ambassador, continua a mantenere uno sguardo attento sull’industria. «Supportare la nuova generazione di talenti della moda non è mai stato così importante,» ha dichiarato Versace, sottolineando l’impegno del premio nel promuovere il futuro della moda. Ad affiancarla, una giuria composta da figure chiave del settore: IB Kamara, Guest Artistic Director dell’IWP 2025 e direttore artistico e d’immagine di Off-White; Law Roach, image architect di fama globale; Alessandro Sartori, direttore artistico di Zegna; Tim Blanks, editor-at-large di Business of Fashion; Sinéad Burke, attivista e fondatrice di Tilting the Lens; Honey Dijon, DJ e producer; Alessandro Dell’Acqua, fondatore e direttore creativo di N21; Simone Marchetti, direttore editoriale europeo di Vanity Fair; Roopal Patel, SVP e fashion director di Saks Fifth Avenue; e Danielle Goldberg, celebrity stylist e consulente di brand.

I finalisti di questa edizione ci sono alcuni designer che sono riusciti – sopratutto in questa FW25 – ad evadere sempre di più dalla sfera degli emergenti. Provenienti da diverse parti del globo troviamo:ACT N°1 (Italia), Diotima (USA), Duran Lantink (Paesi Bassi), Ester Manas (Belgio), LGN Louis Gabriel Nouchi (Francia), LUAR (USA), Meryll Rogge (Belgio) e Standing Ground (UK/Irlanda). Ogni brand ha ricevuto 60.000 dollari australiani per sviluppare la propria collezione, che dovrà dimostrare la versatilità e la sostenibilità del materiale. Il vincitore si aggiudicherà un premio in denaro di 300.000 dollari australiani (circa 195.000 dollari americani), con un incremento del 50% rispetto alle edizioni precedenti. Inoltre, grazie alla International Woolmark Prize Retailer Network, tutti i finalisti potranno accedere a opportunità di distribuzione nei principali retailer globali. A completare la competizione, due premi speciali: il Karl Lagerfeld Award for Innovation, che per la prima volta potrà essere assegnato a qualsiasi brand o individuo del settore moda per il suo contributo all’innovazione nella lavorazione della lana, e il Supply Chain Award, destinato a una figura della filiera che si sia distinta per il suo impegno nella sostenibilità.

L’International Woolmark Prize, nato negli anni ’50, è tra i premi più prestigiosi nel panorama internazionale della moda. Considerato parte dei “Big 3” insieme al premio LVMH e all’ANDAM, l’award si distingue per la sua storica attenzione alla valorizzazione della lana Merino. Negli anni, ha lanciato nomi di grande rilievo come Karl Lagerfeld, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani e Ralph Lauren. Dal rilancio avvenuto nel 2012, l’International Woolmark Prize ha ampliato ulteriormente il proprio focus, inserendo criteri legati alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica. I designer partecipanti ricevono non soltanto visibilità, ma anche risorse concrete per far crescere le proprie attività. Un esempio significativo è quello di Gabriela Hearst, vincitrice nel 2017, che ha utilizzato il premio come trampolino di lancio per consolidare il suo brand, diventando poi direttrice creativa di Chloé dal 2021 al 2023. Un altro aspetto distintivo del Woolmark Prize è la sua capacità di intercettare e sostenere talenti emergenti provenienti da ogni parte del mondo. Nel 2023, infatti, il premio è stato assegnato al marchio nigeriano Lagos Space Programme e al danese A.ROEGE HOVE, rimarcando l’impegno del concorso nel celebrare la diversità culturale e geografica del design contemporaneo.