A Guide to All Creative Directors

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Patrizio Bertelli ha spiegato i piani di Prada per Versace

Per l'imprenditore, non si tratta solo di crescita aziendale

Patrizio Bertelli ha spiegato i piani di Prada per Versace Per l'imprenditore, non si tratta solo di crescita aziendale

In uno dei periodi più tesi per l'industria della moda (e del resto del mondo), il Gruppo Prada ha fatto una delle cose più inaspettate: ha puntato alla crescita. Con l'acquisizione di Versace da parte di Capri Holdings, il Gruppo ha allargato il proprio portafoglio facendo tornare in Italia il brand fondato da Gianni Versace. La transazione, che si concluderà a fine 2025, rappresenta un passaggio storico per una delle maison più iconiche della moda italiana; in più, mentre inizialmente l'accordo doveva aggirarsi attorno ai 1,6 miliardi di euro, adesso è stato negoziato per 1,25 miliardi di euro, proprio a causa dei dazi imposti da Trump che hanno fatto tentennare la posizione dell'americana Capri Holdings. Si è trattato di una tempesta perfetta sia per il Gruppo Prada, che adesso è diventato a tutti gli effetti un colosso del lusso europeo, che per Versace, che stava affrontando un periodo economico difficile a causa delle crisi delle vendite. In un'intervista con il Corriere della Sera, il co-fondatore del Gruppo Prada, marito di Miuccia Prada e presidente della società Patrizio Bertelli ha spiegato le ragioni e i progetti dietro all'acquisizione. 

Nell'intervista al Corriere, Bertelli non si dice spaventato dalla crisi del lusso, anzi riconosce che l'industria impara a migliorare nei periodi di avversità. «Quando si parla di polo si pensa a quelli francesi. Ma anche qui la storia conta. Negli anni Novanta i francesi avevano perso terreno. Negli anni Duemila hanno imboccato la strada dei poli che è servita loro per tornare in campo». In merito alla scelta di acquisire un brand al di fuori dell'universo Prada, afferma il Presidente, è stato chiaro fin da subito che si trattava di Versace e di nessun altro. «Per la sua storia, per la sua identità - dice Bertelli - Perché Donatella è ambassador ed è contenta di quello che stiamo facendo». L'ex direttrice creativa Donatella Versace ha lasciato la posizione a marzo, sostituita dall'ex design director di Miu Miu, Dario Vitale, anche se una spokesperson dell'azienda ha chiarito che lo stilista ha deciso di intraprendere questa strada indipendentemente dalle scelte aziendali del Gruppo PradaCosì come hanno fatto con altre aziende italiane che rischiavano di precipitare, aggiunge l'imprenditore, Prada punta a integrare il brand nel Gruppo e di farlo rivivere. «Per questo non sponsorizziamo ma sin dall’inizio partecipiamo alla creazione di qualcosa che poi diventerà autonomo ma pienamente integrato nel gruppo, capace di trasferirci tutto quello che si apprende». Dopo aver confermato che l'obbiettivo della società non sarà rendere Versace un brand Prada, ma farlo rinascere in Italia attraverso il supporto del Gruppo, Bertelli ha aggiunto che non si sa ancora se il brand utilizzerà le fabbriche di Prada. «Lo farà se lo riterrà utile. Non si tratta di usare formulette e applicarle. Quanto di guardare e capire. E noi ora la guarderemo, vedremo».