Si può risparmiare energia vestendosi in modo più pesante?
Esistono varie soluzioni per non soffrire il freddo, e le stesse istituzioni ormai consigliano di puntare sull’abbigliamento
09 Dicembre 2022
«Sto indossando un dolcevita, ma aiuta a stare caldi anche mettere una sciarpa. Tutto questo permette di risparmiare elettricità». Con queste parole Yuriko Koike, la governatrice di Tokyo, ha invitato gli abitanti della capitale giapponese a indossare i golf a collo alto (il nome italiano “dolcevita” deriva dal film di Fellini) per stare al caldo e al tempo stesso risparmiare energia durante il prossimo inverno. Keiko ha detto che indossare i dolcevita aiuta a tenere caldo tutto il corpo, e ha aggiunto che è «uno degli strumenti che abbiamo a disposizione» per affrontare la stagione invernale in un momento di grave crisi energetica, semplicemente ingegnandosi un po’. Sono sulle stessa linea i rappresentanti delle istituzioni francesi: dopo Macron, che si è fatto fotografare mentre ne indossava uno abbinato a una giacca blu, anche il ministro dell’economia Bruno Le Maire aveva dichiarato che avrebbe optato per i maglioni a collo alto – al posto della camicia – per «risparmiare energia e mostrare moderazione». In molti Paesi, non solo occidentali, il costo dell’energia è infatti aumentato a causa delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina: piccoli accorgimenti come quello di vestirsi in modo più pesante consentirebbero di abbassare i costi delle bollette per molte persone e famiglie, così da superare i mesi più freddi senza rilevanti differenze economiche rispetto agli anni scorsi. «Risparmiare energia con un piccolo gesto è qualcosa che possiamo fare tutti quanti» ha detto Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo.
Mentre i dipendenti pubblici di Tokyo sarebbero già stati incoraggiati a farlo, anche in Italia – da quando è stato annunciato il piano per ridurre il consumo di gas – in molti si sono chiesti quali soluzioni potrebbero tornare utili per non soffrire il freddo in casa o in ufficio, risparmiando sui consumi. Quest’anno il riscaldamento sarà acceso più tardi e con limitazioni orarie più stringenti rispetto agli anni passati, e molte famiglie lo terranno presumibilmente più basso per via degli alti costi dell’energia. Soprattutto per coloro che svolgono lavori in cui si trascorrono molte ore di fronte al computer quest’inverno potrebbe essere utile ripensare il proprio abbigliamento. Vestirsi a “cipolla” è un ottimo inizio, ma la differenza la fanno i tessuti dei capi scelti – soprattutto per gli strati che stanno a contatto con la pelle.
La lana merino, ad esempio, è particolarmente adatta per chi necessita di stare al caldo e al contempo comodo: le sue proprietà, tra cui il fatto che sia molto traspirante, aiutano il corpo a regolare la temperatura, facendo sudare poco ed evitando i cattivi odori. Al contrario, gli indumenti in cotone non sono consigliati come primo strato per proteggersi dal freddo, perché tendono ad assorbire l’umidità. Anche i capi da mettere sopra al primo strato andrebbero scelti in base al tessuto se si vuole restare caldi: si può optare per la lana, oppure per il cashmere. Il denim invece, cioè il tessuto di cui sono fatte le giacche di jeans, è tra i più sconsigliati per chi vuole stare al caldo. Sempre più label, inoltre, stanno sperimentando con il cosiddetto abbigliamento termico. Uniqlo ad esempio usa per i suoi capi contro il freddo un tessuto chiamato Heattech (con tre livelli di pesantezza), che consente di regolare la temperatura corporea sfruttando l’umidità e riducendo la dispersione di calore.
Un altro consiglio che danno gli esperti per vestirsi adeguatamente contro il freddo è quello di non indossare scarpe troppo strette, perché in questo modo si riduce il flusso di sangue e quindi il riscaldamento naturale del corpo. Inoltre, per le scarpe invernali è meglio avere numero in più che uno in meno: anche se può sembrare controintuitivo, il vuoto attorno al piede aiuta a isolarlo dalla temperatura esterna. Per la stagione fredda e in particolari occasioni si possono utilizzare gli scaldapiedi monouso: sono delle sorte di piccoli sacchetti sottili che, se agitati, si scaldano dopo qualche minuto; sono adesivi, rimangono caldi per ore e funzionano al meglio se si è in movimento. Va poi segnalata una tendenza tipica del Nord Europa, dove è ormai abitudine portare con sé delle coperte per scaldarsi, quasi come se fossero un accessorio, e gli stessi locali spesso le forniscono per chi siede all’esterno – anche in questo caso la lana merino è un’ottima soluzione. In alternativa ci si può dotare di una sciarpa grande abbastanza da poter essere trasformata in una mantellina. Infine nei mesi freddi è realmente consigliabile un frequente uso di bevande o zuppe calde. Tutti questi accorgimenti, se applicati correttamente, permettono effettivamente di mantenere il corpo più caldo, senza dover intervenire più di tanto sul riscaldamento domestico, risparmiando quindi sulle bollette in un momento di crisi energetica, così come sempre più istituzioni stanno – più o meno informalmente – invitando a fare.