Per Kim Jones, faceva tutto parte del piano
La "de-streetwearizzazione" della moda secondo il direttore creativo di Dior Homme
21 Ottobre 2022
Immaginate questo: è il 3 dicembre 2019 e, sebbene non sia stata una giornata particolarmente degna di nota per quanto riguarda il tempo o le notizie (a parte qualche misterioso colpo di tosse qua e là), Dior si stava segretamente preparando per un evento che avrebbe cambiato totalmente il tessuto della scena streetwear, per sempre. Mentre le sfilate Pre-Fall del brand parigino sono sempre piene di sorprese, con Daniel Arsham, Hajime Sorayama e le collaborazioni KAWS che si sono succedute nel corso degli anni precedenti, il direttore artistico Kim Jones aveva preparato qualcosa di ancora più grande per il suo show del 2020. In concomitanza con il 35° compleanno della Air Jordan 1, Jones aveva collaborato con il brand Nike per una collezione speciale Dior x Air Jordan 1 High e Low.
Sebbene il confine tra alta moda e streetwear fosse già un po' labile a questo punto, soprattutto dopo il drop Supreme x Louis Vuitton del 2017, questa collaborazione mirava a eliminarlo del tutto. Nei mesi precedenti all'uscita, gli sneakerhead avevano ricevuto pochissimi dettagli con l'unico scopo di aumentare l'hype. Da un'enorme raffle a una capsule di abbigliamento indossata da Travis Scott, la collaborazione ideata da Kim Jones ha visto la luce nel giugno 2020, oltre mezzo anno dopo il suo annuncio. Nonostante una release del genere sia estremamente rara, soprattutto in un mondo in cui ogni giorno viene presentata una nuova sneaker, quella messa a segno da Dior ha aperto la strada a un genere completamente nuovo di partnership che continua a regnare sovrano anche a distanza di oltre due anni.
Per darvi un'idea degli eventi, se si va avanti di un anno e si guardano alcune delle migliori sneaker del 2020, ci si rende subito conto di quanto siano diverse rispetto a quelle del 2019. Mentre il 2019 è stato pieno di revival degli anni '80 e di collaborazioni con boutique indipendenti, il 2020 è stato dominato da Aimé Leon Dore x New Balance, Kiko Kostadinov x ASICS, Prada x adidas, Pyer Moss x Reebok, Sacai x Nike e, naturalmente, Dior x Jordan Brand. Collaborando con Nike, il design britannico ha detto al mondo del luxury che era effettivamente possibile lavorare con brand di sneaker e streetwear per collaborazioni a tutti gli effetti. In questo modo, ha anche messo in discussione la credibilità e la plausibilità del termine "streetwear", una parola diventata ormai di uso comune per cui Jones aveva già espresso la sua avversione. In un'intervista tratta dal numero 17 della rivista Highsnobiety, aveva dichiarato: «I vestiti si indossano per strada, quindi tutto è streetwear. Puoi indossare un abito di alta moda per strada e questo lo trasforma in streetwear». Ha poi parlato di Jun Takahashi di UNDERCOVER, che considera uno dei suoi stilisti preferiti oggi, famoso in tutto il mondo per le sue collezioni di ispirazione punk e per i suoi capi grafici, gli hypebeast moderni hanno subito classificato i suoi lavori come streetwear.
Tuttavia, Kim non era d'accordo. «Il suo lavoro è moda. Penso che sia sbagliato metterlo nella fascia dello 'streetwear': è solo buon design. Bisogna essere realistici su ciò che la gente indossa». La de-streetwearizzazione della moda da parte di Jones nasce dal desiderio di renderla più accessibile alle masse. Sebbene l'uscita della Dior Jordan 1 sia stata estremamente limitata, Jones avrebbe potuto facilmente rendere questo lancio esclusivo per la sua cerchia ristretta. Inoltre, quando la maison francese lo aveva ufficialmente incoronato direttore artistico del marchio, una delle prime cose che fatte era stato rinominare "Dior Homme" in "Dior Men's", aprendo idealmente le porte del brand a una fetta di pubblico più giovane. Questa visione di creare collezioni per le nuove generazioni si è vista di recente quando Kim Jones ha invitato ERL a lavorare alla capsule "California Couture". Offrendo a nuovi stilisti, come Eli Russell Linnetz, una piattaforma per mostrare il proprio talento, la collezione, ricca di grafiche, si distingueva dall'estetica goth-chic di Hedi Slimane e Kris Van Assche (si pensi a The Fame Monster di Lady Gaga del 2009).
Naturalmente, non è la prima volta che lo stilista londinese tenta di cancellare l'idea di streetwear. Come accennato precedentemente, la collezione Supreme x Louis Vuitton del 2017 è stata la collezione che ha messo in discussione il significato di streetwear. E chi era la mente dietro questa famigerata capsule? Avete indovinato. Kim Jones, che ha diretto la divisione maschile di LV dal 2011 al 2018. La Dior x Air Jordan 1 è uscita più di due anni fa e ancora oggi l'industria continua a sentire l'effetto Air Dior. Dopo il lancio nell'estate del 2020, la quantità di collaborazioni con sneaker di alta moda disponibili in questo momento è salita alle stelle. Grazie a collaborazioni come AMBUSH x Converse, COMME des GARÇONS x Nike, Maison Margiela x Reebok e, naturalmente, la collezione Cactus Jack x Dior, è ora più chiaro che mai che lo "streetwear" non può più essere considerato seriamente un genere di moda a sé stante. Mentre alcuni potrebbero considerare questo fenomeno come una pura coincidenza, per Kim Jones tutto faceva tutto parte del piano.