Kiosq è lo skate brand da tenere d'occhio
Un'estetica clean e irriverente che prende vita su t-shirt e cappellini in velluto
13 Novembre 2020
È ormai una commistione naturale e fluida quella che intercorre tra industria della moda e cultura skate. Quella che nacque come una sottocultura indipendente, negli ultimi decenni è diventata una delle voci più influenti ed importanti nella costruzione di collezioni, trend e item. Se da una parte questa estetica è stata presa e reinterpretata dai grandi nomi del lusso, pensiamo solo alla prima sneaker da skate realizzata da Louis Vuitton per Lucien Clarke, dall'altra spesso sono i volti stessi di questa sottocultura a salire in passerella, come Blondey McCoy o Evan Mock.
Lontano dalle sfilate e dagli eventi del lusso, però, la cultura skate resta un rifugio di creatività indipendente, ancora oggi in grado di dare vita a realtà interessanti e originali. È questo il caso di Kiosq, brand fondato da tre skater che hanno passato gran parte della loro vita a skateare insieme. Dopo aver lavorato separatamente sia nel campo della moda che della musica, i tre hanno deciso di gettare le fondamenta di un marchio che ruotasse attorno ad unico concetto: lo skateboarding. Ma non solo. Nel progetto originale dei tre creativi, originari della Germania, il brand si propone come una sorta di hub creativo, in cui riunire ispirazioni e suggestioni diverse, che spaziano dal mondo della musica, per arrivare al design e all'arte.