Il nuovo capitolo di THAMESMMXX, lo skate brand di Blondey McCoy
L'ex skater di Palace ha svelato la collezione 'Boarders'
07 Ottobre 2019
Blondey McCoy è un personaggio eclettico, sfaccettato, a tratti schivo, difficile da definire con un solo aggettivo, soprattutto perché racchiude in sé tutto ciò che è allo stesso tempo mainstream e sottocultura nel mondo della moda di oggi.
La sua vita - e la sua carriera - sono legate a stretto giro a Londra, e in particolare a Southbank. Nei primi anni Duemila è qui che inizia a fare skate con quelli che si autodefiniranno 'Il coro dei ragazzi ribelli del Palace', ragazzi giovanissimi che avevano lasciato la scuola, che passavano le loro giornate sulla tavola e a fare festa. Vivevano tutti in un fatiscente appartamento di South London, soprannominato ironicamente Palace, capitanati da quel Lev Tanju che nel 2009 deciderà di dare vita a Palace Skateboards, sintesi perfetta dell'estetica skate di quegli anni e della migliore moda italiana degli anni 80 e 90. I volti dei ragazzi ribelli del Palace, quello stile di vita così turbolento, intenso e dal fascino assoluto è raccolto nei magistrali scatti di Alasdair McLellan, il fotografo che più di tutti ha saputo raccontare la scena inglese di quegli anni, tra provincia, skate e musica, attraverso un linguaggio a metà tra il documentaristico e il fashion più puro. Grazie a Palace, McCoy diventa uno skater professionista.
Come con lo skate, non mi interessa molto ricordare la vita prima di esso.
McCoy non ricorda esattamente quando ha iniziato a fare skate, ma fin da subito quella tavola rappresenta molto di più di un semplice mezzo per fare dei trick, per Blondey diventa una tela su cui esprimere la sua creatività. Come con lo skate, Blondey non sa dire esattamente quando sia nato Thames, il brand da lui fondato che ritorna in questi giorni con una nuova collezione e una nuova direzione artistica. A 14 anni, durante un viaggio a New York, McCoy compra la sua prima tavola da skate, e appena tornato a casa la ricopre di sticker e adesivi Thames.
La tavola è stata la mia introduzione al mondo dell'arte, un tipo di arte che non aveva bisogno di approvazione o di legittimazione - un'attitudine molto più vicina alla scuola dello skate che alla scuola vera e propria.
Il legame con l'arte e con Thames resta forte per tutti gli anni in cui McCoy è sponsorizzato da Palace. Dal 2015 la creatività di McCoy si traduce in due collezioni Thames all'anno, lookbook, collaborazioni (ebbe grande successo quella con Fred Perry) e distribuzione. Più o meno nello stesso periodo Blondey mette in piedi la sua prima retrospettiva personale, un modo per lui inedito di esprimersi liberamente, e a partire dalla prima poi anche tutte le altre mostre saranno accompagante da un merch dedicato, intitolato semplicemente Blondey.
A gennaio di quest'anno Blondey mette ufficialmente in pausa Thames, e qualche mese più tardi annuncia il suo addio a Palace. Continua ad esprimere la sua creatività attraverso le mostre d'arte contemporanea, sempre accompagnate dal merch, ma intanto firma con l'agenzia di modelli di Kate Moss, posa per le campagne di Burberry, sfila per Louis Vuitton a Parigi. Qualche giorno fa Blondey ha annunciato ufficialmente il ritorno di Thames, rinnovato per la phase 3 come scrive lui, con il nome THAMESMMXX, che aspira ad essere uno skate brand in ogni senso.
Per questo sto cercando un gruppo di art director e uno skate team. Voglio trovare degli skater che siano fortissimi e che abbiano anche un forte senso creativo, è essenziale per realizzare il mio ideale di skate brand. Questo è il motivo per cui al momento lo skate team di THAMES consiste in me e Sam Sitayeb.
La nuova collezione dello skater di origini libanesi si intitola Boarders, e ancora una volta trae spunto da una sua esperienza personale: i capi della collezione sono infatti ispirati all'uniforme che Blondey indossava a scuola - una scuola da cui sarebbe stato poi cacciato. L'item più interessante della linea è infatti il pullover con scollo a V impreziosito su un lato da una serie di spille, dall'altro da un grande ricamo raffigurante una corona decorata in basso dal logo, British al 100%. Per il resto nella linea figurano i capi più tipici per uno skate brand, da T-shirt con grafiche accattivanti, a crewneck morbide, shorts, calzini, oltre ovviamente a tavole da skate.
La decisione di McCoy di riportare in vita il brand, specialmente con queste premesse, rende ancora più interessante la sua visione, in un'industria della moda che ha visto crescere a dismisura l'attenzione per la scena e l'estetica skate, non riuscendo sempre a rappresentare al meglio i suoi valori più autentici.