Nonsolomoda: la moda e il lifestyle raccontati in tv
Uno dei programmi più longevi di Canale 5
13 Agosto 2019
Glam. Veloce. Accattivante. Contemporaneo. Nonsolomoda è una piccolo mistero della tv generalista.
Il rotocalco di Canale 5 nasce da un’idea di Fabrizio Pasquero e va in onda per la prima volta il 19 aprile 1984, resistendo in palinsesto per trent’anni, un record eguagliato solo da programmi di stampo ben più classico come Maurizio Costanzo show e Forum.
Non informazione, nè intrattenimento. Collocato da sempre in seconda serata, solitamente la domenica, il magazine si distingue da subito per il taglio giornalistico innovativo che racchiude al suo interno moda, architettura, arte, design, viaggi, cinema, pubblicità, motori, nuove tecnologie e tanto altro ancora. La sua natura ibrida è solo uno degli elementi che ne hanno fatto lo show più “stiloso” prodotto dalla tv italiana, punto di riferimento di ogni fashion victim cresciuta tra gli anni '80 e '90. La formula del suo successo? La svela Pasquero:
Gli ingredienti sono quattro: siamo stati premiati come trasmissione meglio scritta per la tv, siamo anche quella meglio musicata e meglio montata (impieghiamo anche un giorno per pochi minuti), e abbiamo la magica voce di Davide Sassi, speaker di Nonsolomoda sin dalla prima puntata.
La caratteristica prevalente di Nonsolomoda è la capacità di proporre immagini con una narrazione incalzante, ritmata, accompagnate da una musica ricercata ed originale. In pochi secondi si passa da un servizio sull’appartamento di Chanel in Rue Cambon 31 ad un approfondimento sulle giovani promesse della moda, da un reportage sull’ultimo modello di auto cabrio al prossimo vernissage.
A fare da collante tra un filmato e l’altro ci sono la voce fuori campo di Daniele Sassi e, dal 1995, una serie di conduttrici, quasi sempre ex modelle, scelte tra le star del momento. Fino all’ultima edizione del 2012, si sono avvicendate Roberta Capua, Afef, Vanessa Incontrada, Michelle Hunziker e Silvia Toffanin che ha condotto lo show per sette anni, lasciando il posto nel 2009 a Valeria Bilello e poi a Samya Abbray.
Non sono solo i servizi, corti, interessanti e dinamici, accompagnati da un’introduzione asciutta, quasi telegrafica a fare del programma un cult. Né l’appuntamento fisso con le Globish news, un breve sguardo sui fatti interessanti della settimana.
Il progetto di Pasquero è all’avanguardia anche in termini di regia. Il montaggio ipercinetico, le inquadrature sghembe, le carrellate vorticose e le zoommate con lo stacco in mezzo si rivelano una scelta stilistica accattivante e vincente, che anticipa il modello dei videoclip ed è mutuata da Target, show Mediaset famoso per la sperimentazione.
Se per molti Nonsolomoda rappresenta il contenitore tv ideale per gli amanti dello stile in ogni sua forma, altrettanti lo accusano di realizzare non servizi di lifestyle, ma una semplice sequela di pubblicità redazionale. A supportare questa teoria c’è anche il critico televisivo più autorevole, Aldo Grasso, che, in una lucida recensione, scrive così:
Nonsolomoda ovvero "Solosponsor"[…] I servizi, raffinati e concisi, propongono incursioni negli ambiti più diversi, sfruttando tutte le suggestioni offerte dal linguaggio dei videoclip. Il problema è un altro; il problema, di fronte al quale non so mai che pesci prendere, e' che "Nonsolomoda" è pubblicità redazionale. Dietro ogni servizio c’è lo sponsor.
L’ultima stagione di Nonsolomoda è andata in onda nel 2012. Il suo posto è stato preso da X-Style, un nuovo rotocalco mensile di moda, costume, tendenze e personaggi sempre targato Canale 5.
Una curiosità: ancora oggi i fan del programma ricordano come uno dei loro elementi preferiti di Nonsolomoda la scelta delle canzoni che accompagnavano i servizi. Per questo nel novembre del 1999 uscì la compilation Nonsolomoda memory. L’album prodotto da Billo Music conteneva le tracce che hanno fatto da colonna sonora in questi anni alla trasmissione di Canale 5 come Missing degli Everything But The Girl, Born slippy degli Underworld o Would you...? di Touch & Go.