I don’t know you, but I already love you: GREY MAGAZINE
22 Gennaio 2011
La poesia de cartaceo è difficile da trasportare nella nuova generazione del web power. Ci troviamo a vivere in un’epoca accelerata, dove la maggior parte delle persone guardano al bello come un luogo comune, senza nemmeno conoscere il fascino della pura bellezza. Esistono individui innamorati della facilità e persone affascinate dal diverso che forse rimane la forma più autentica e elegante del coinvolgimento. Troppo spesso si dimentica la provenienza del singolo, anche nei campi artistici. Ci si rivolge all’inseguimento del potere e dell’utilitarismo, restando ciechi nei confronti di sfaccettature e sfumature dello stesso paesaggio.
In un mondo svogliato, falsamente interessato, vengono alla luce per reazione e dissenso, delle realtà ricercate, che hanno molta più difficoltà a sopravvivere, perché elette alla comprensione di quei pochi sognatori che hanno più memoria che effimeri traguardi da inseguire. Nascono ovunque, ma vivono al di sotto della superficie patinata, sia per scelta che per silenziosa costrizione.
Capita così che un giornale diventa un piccolo frutto da allevare e proteggere dai mali del mondo dell’immediato, del “funziona”. Prende le sembianze di un libro, dando dei taciti insegnamenti sotto forma di storie fantastiche narrate sia dalla parola di una penna immaginifica, che da rappresentazioni visuali di artista. GREY MAGAZINE si palesa al mondo solo due volte l’anno, manifestando tutta la sofferenza e il pathos che porta con sé e nel suo importante volume.
Un book magazine tanto fotografico, quanto narrativo, che alla sua terza uscita suscita l’impulso della collezione, spunti di riflessione, così come la smaniosa voglia di farlo proprio attraverso lo sguardo, più e più volte.
Si insegue la vera bellezza degli albori, ci si schiera dalla parte della poesia della moda, con la consapevolezza della difficoltà di questa scelta. Il mondo viene diviso in macro categorie, fatte di leaders e di followers che nel sogno utopistico dei viaggiatori del pensiero e del bello, vengono decisi in base alla propria forza d’animo, una sorta di selezione naturale. I contenuti fondono l’arte dell’astratto con la moda disegnata e fotografata, così come meravigliosi interni d’arredo e veri e propri racconti.
Per nostro orgoglio il prezioso magazine è italiano, con sede a Roma e una totale devozione nei confronti del talento e dell’unicità, delle emozioni e delle sofferenze, elementi fondamentali che spesso dimentichiamo di cullare e custodire gelosamente ogni giorno. O forse chi sa, sono talmente rari che solo i privilegiati capaci di ascoltare e dialogare con il proprio io possono cogliere e sfruttare…
"To proceed down this path is a privilege we chose to indulge. From here things look beautiful.
The field we operate in, is surrounded by a fence. There are two way to enter. One is the front door, guarded by executioners, controlled by a doorman with a pre-approved list in his hand declaring whom may enter. The second is a queue wrapping around the fence. Some of us don’t like to wait or climb."
Thanks to Grey Magazine