Focus on: gonne urbane
19 Ottobre 2010
Ultimamente, sbirciando un po’ qua e là sul web, mi sono accorta che tra le varie fashion blogger deve essersi organizzata una “convention sulle gonne della nonna”.
L’idea “della convention” mi è venuta, dopo aver rivisto per l’ennesima volta il film, "Il diavolo veste Prada"; dove la perfida assistente Emily (Emily Blunt) critica la neo-assunta Andrea (Anna Hataway), per quella gonna un po’ lunghetta, informe e di panno, che aveva deciso di indossare durante uno dei suoi primi giorni di lavoro a Runway.
Certo, nel caso attuale, le gonne messe in mostra, soprattutto durante le passate settimane della moda, non sono proprio da buttare. Però, il fatto che tutte o quasi, ne abbiano sfoggiato almeno un paio, in quei frenetici giorni in viaggio tra NewYork, Parigi, Londra e Milano, mi ha fatto pensare a quella battuta: secca, proverbiale e indimenticabile.
Film a parte, l’idea che la gonna lunga – anche d’inverno- fosse diventata un nuovo must fashionista, l’ho avuta poco dopo, mentre girando da Zara, ne ho beccate tre diverse in una fila.
Maledizione fashionista o solo nuovissimo trend da cavalcare, mi sono chiesta, cercando di capire come poter attualizzare su di me – donzella mediterranea fisicamente normodotata- una tendenza che pare donare solo alle stangone tipo Abbey Lee e Andy (StyleScarpbook).
Se, infatti, guardiamo loro, il tutto appare semplicissimo: stivaletti bassi da biker, giubbino di pelle, gonna che in parte copre le estremità, e il gioco è fatto.
Se non si è però due metri e magari si è freddolose, la situazione cambia. In questo caso il mix diventa: bomberino di piume, tacco alto e gonna lunga (che arriva a terra). La domanda è: può funzionare?
Secondo me sì, ma lo chiedo anche a voi, lanciando nella rete, questo grido di aiuto. Io la gonna lunga, che attenzione, non è più gitana o hippie, ma urbana, cosmopolita, minimal nell’allure, la vorrei comprare.
La vorrei sfoggiare fiera di aver colto la nuova ondata, di aver compreso l’importanza di abbandonare le mini (menomale) a favore della maxi, di essere un po’ come loro, sempre on-the-go.
Nella speranza che una volta messa su, qualcuno mi riconosca e non mi prenda per una ragazza mascherata da streghetta di Halloween in anticipo, vi saluto.
Non dimenticatevi di me, aspetto vostre.