Il femminismo contemporaneo di Emily Ratajkowski
Perchè il femminismo ai tempi dei social media passa anche attraverso i selfie
22 Marzo 2017
Emily Ratajkowski non ha certo paura di mostrare il suo corpo.
Quindi non fa notizia l'ultima serie di post Instagram che la ritraggono in versione sirena nuda nel mare del Messico. Potrà anche non essere una novità, ma ogni volta che la modella di origine polacca mostra qualche centimetro di pelle, followers ed internet impazziscono.
E poco importano le solite critiche, nel 2017
"Le donne scelgono quando e come condividere la propria sessualità e il proprio corpo"
- frase che si legge sulla sua pagina Twitter di Emily - perchè il femminismo, ai tempi dei social media, passa anche attraverso i selfie.
In passato, Emily è stata incredibilmente esplicita sulla sua posizione a sostegno delle donne che scelgono di abbracciare la loro sessualità. A tal proposito la modella ha anche preso parte al progetto femminista di Lena Dunham, Lenny Letter, pubblicando un testo scritto di suo pugno chiamato Baby Woman.
Baby Woman è la storia di una donna che da sempre combatte tra il modo in cui percepisce se stessa e i messaggi che le vengono dati dal mondo esterno, che una ragazza come lei deve imparare ad essere modesta.
"I see my naked body in the mirrors of all the places I've lived, privately dressing, going through my morning routine. I get ready for my day as one of my many roles in life — student, model, actress, friend, girlfriend, daughter, businesswoman.
I look at my reflection and meet my own eyes.
I hear the voices reminding me not to send the wrong message.
And what is that message exactly? The implication is that to be sexual is to be trashy because being sexy means playing into men's desires.
To me, "sexy" is a kind of beauty, a kind of self-expression, one that is to be celebrated, one that is wonderfully female".
Quella della rappresentazione del feminino nell'era moderna è una tematica particolarmente attuale quanto controversa. Una donna deve sentirsi libera di gestire e vivere il proprio corpo nella maniera che preferisce ma, contemporaneamente, mantenere tutti i ruoli che le sono attribuiti: donna, madre, artista, madre, figlia, studente senza mandare il "messaggio sbagliato".
Oggi, nel 2017, è arrivato il momento di prendere coscienza che non esiste un "messaggio sbagliato" e magari inziare a seguire l'esempio di Emily e intraprendere un percorso verso l'accettazione della propria sessualità come forma espressiva svincolata dai canoni arcaici e medievali della contrapposizione binaria madonna/prostituta. Onorare e accettare la nostra sessualità in quanto donne è una questione davvero, davvero incasinata ma, se non ci proviamo nemmeno, che cosa diventeremo?
"I refuse to live in this world of shame and silent apologies. Life cannot be dictated by the perceptions of others, and I wish the world had made it clear to me that people's reactions to my sexuality were not my problems, they were theirs "
- Emily Ratajkowski, Baby Woman