Essere politicamente consapevoli è l'ultima tendenza del fashion system
Quando essere bella non è più abbastanza: la svolta politica della nuova generazione di modelle
23 Maggio 2017
C’è stato un tempo in cui per essere una modella e un’icona generazionale era sufficiente apparire sulle testate delle maggiori riviste e sfilare sulle passerelle principali delle fashion week, beh quel tempo non è più adesso.
Nelle ultime decadi si è assistito al progressivo aumento di top-model che hanno deciso di utilizzare la loro influenza e la loro immagine per farsi portavoce delle più disparate cause ambientali, sfruttando la loro posizione di rilievo per diffondere consapevolezza. Negli anni ’90 Naomi Campbell e Cindy Crawford hanno anticipato i tempi, schierandosi contro l’utilizzo delle pellicce e prendendo parte a una controversa campagna di PETA We’d rather go naked than wear fur ma, nell’era dei social media, sta accadendo qualcosa di nuovo.
Se negli anni’90 esprimersi a favore o contro una causa poteva essere motivo di scontri e licenziamenti, oggi essere una modella socialmente attiva sembra essere il nuovo trend.
Si tratta di una tendenza che pare abbia origini nel 2013 quando, durante una TedTalks, la modella Cameron Russell ha apertamente accusato la mancanza di diversità nell’industria della moda dichiarando che il suo successo come modella è dovuto a “un' eredità di genere e di oppressione razziale”, aprendo il primo vero dialogo sulla fashion inclusion.
A partire da quel momento, sempre più personalità del settore hanno iniziato ad esporsi e a puntare l’attenzione sulle tematiche del genere, della rappresentazione, della salute mentale e dell’inclusione, portandole dalle pagine dei quotidiani di nicchia fino al cuore del fashion system. Si tratta di uno spostamento negli equilibri di potere: i social media hanno offerto a queste personalità una piattaforma attraverso la quale esprimersi e farsi ascoltare.
Ma quali sono le modelle che stanno effettivamente definendo il decennio?
Segnatevi questi nomi:
#1 Adwoa Aboah
Cover girl di i-D magazine, selezionata da Dazed & Confused come una delle 100 people shaping future, fondatrice dell'organizzazione Gurls Talk, Adwoa Aboah ha creato uno spazio in cui le giovani donne possono possono esprimersi liberamente.
#2 Ebonee Devis
Davis è una abituè delle conferenze Ted Talks durante le quali sensibilizza il pubblico verso la questione del gap razziale e della discriminazione nella fashion industry
#3 Halima Aden
Prima modella in assoluto a sfilare in passerella con un hijab e musa di Kanye West, Aden si batte per dimostrare che la sua religione non è quella dipinta dalla politica americana e che essere musulmana non è un impedimento per le giovani donne.
#4 Slick Woods
Cover girl di i-D e modella tra le più richieste, l’immagine stessa di Woods è un inno alla diversità e alla libertà di espressione
#5 Gigi Hadid e Bella Hadid
Statunitensi ma di origini palestinesi le due sorelle sono le modelle più richieste del momento. Dichiaratesi “orgogliosamente musulmane” hanno preso attivamente parte alle campagne di protesta contro l'immigration ban imposto dal presidente Trump.
Gigi and Bella Hadid at the #NoBanNoWall march in New York today. pic.twitter.com/KVie1gQPah
— Gigi Hadid News (@GigiHadidsNews) 30 gennaio 2017
#6 Emily Ratajkowski
Famosa principalmente per i suoi servizi in intimo, Emily è in realtà una paladina per i diritti delle donne e per la loro libera espressione nonchè un'attivista contro il governo Trump.
Si tratta di un drastico cambio di rotta all’interno del settore nonché lo specchio di un fenomeno ampiamente in atto nel mondo circostante: sempre più giovani donne stanno prendendo parte alla cosiddetta “quarta ondata” del femminismo contemporaneo, simbolo di una donna socialmente consapevole e politicamente attiva nella definizione della narrativa che la riguarda
Si tratta della nascita di un nuovo archetipo femminile.