Stefania Tirelli Ferri
IED Milano
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21 anni
Lodi
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia vita in questo periodo è cambiata radicalmente. Prima mi recavo regolarmente dalla mia città a Milano per frequentare i corsi universitari e questa attività occupava gran parte della mia giornata. Aspettavo il fine settimana per godermi gli amici, il relax e la classica uscita del sabato sera. Questo improvviso stop (se isolato dalla drammaticità della situazione) mi è parso inizialmente un toccasana: ho concluso la prima parte della mia tesi senza distrazioni, ho seguito le lezioni online stando comodamente seduta alla mia scrivania e ho passato gli esami dalla mia camera da letto… Le giornate sono trascorse in questo strano stato di sospensione facendo ricerca, sfogliando digitalmente magazine e trovando finalmente il tempo per fare quelle cose che si rimandano sempre per mancanza di tempo come, per esempio, guardare "quel film" che bisogna vedere almeno una volta nella vita. Ho poi instaurato un rapporto del tutto nuovo con mia madre: pranzo e cena insieme, sedute a chiacchierare, a guardare e commentare le notizie e alla sera full immersion nelle serie tv per distoglierci dal lavoro quotidiano ma soprattutto dalle preoccupazioni del momento.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Mi ritengo fortunata a vivere in un’epoca dove la tecnologia ci permette di fare un milione di cose diverse. Certo, siamo immobilizzati su tantissimi fronti, ma grazie ad Internet possiamo fare moltissimo e non possiamo permetterci di annoiarci. Sono una appassionata di cinema, sto guardando film che per mancanza di tempo non son mai riuscita a vedere. Ci sono moltissimi magazine che si possono leggere online, il MoMA ha addirittura messo online dei corsi completamente gratuiti. Ascolto podcast, esploro archivi digitali e cerco di creare contenuti per arricchire il mio portfolio.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Ho paura che gli sforzi fatti fino adesso non serviranno a breve termine, visto anche le problematiche relative al settore economico della moda. Sono preparata alla difficoltà di trovare un impiego, sono pronta all’aspettativa di una bassa remunerazione ma ho comunque la grinta necessaria per trovare il mio posto nella società. Quello che è successo, però, è andato oltre ad ogni peggiore aspettativa. La mia paura più grande è dunque quella di aver dato tutta me stessa per realizzare un sogno e per vederlo poi svanire per cause indipendenti dalla mia volontà.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Vorrei ora cercare di essere positiva dicendo che mi piacerebbe pensare che quanto accaduto cambierà la nostra predisposizione permettendoci di dare più valore alla vita. Siamo stati tutti sfiorati dalla morte e spero che guarderemo il mondo in modo diverso; abbiamo inoltre toccato con mano cosa significa venire privati delle libertà fondamentali e forse questo ci permetterà di godere appieno di uno dei doni più preziosi che ogni essere umano possiede, la libertà appunto.
Ci siamo resi conto che la nostra società è fragile, esposta a rischi di eventi fuori controllo; il mondo dovrà attrezzarsi perché potrà capitare di nuovo e noi dovremo mettere in conto una possibile riduzione della nostra privacy.