Lorenzo Venturini
IED Milano
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21 anni
Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
È stato fondamentale riadattare la mente e il corpo a nuovi ritmi e spazi di lavoro, per riuscire ad abituarsi e a sfruttare questo periodo di rottura, non abbandonando la consapevolezza necessaria a raggiungere i propri obbiettivi. Il mio tempo si è così rimodellato. Faccio esercizio fisico in streaming, ascolto podcast abbronzandomi sul terrazzo e seguo lezioni e corsi online. È chiaramente stato un passaggio scomodo, dal bianco al nero, l’interruzione di quella routine che ormai faceva parte del nostro essere e delle nostre ambizioni. Ma sto cercando di continuare la mia realtà, chiusa solo fisicamente, vivendola come una possibilità di riflettere sulla propria storia e sulle nuove mete.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Nonostante il capovolgimento delle abitudini, ho cercato di continuare a fare ricerca e a sviluppare nuovi concetti e creare connessioni. Parecchi sono stati i magazine che hanno dato libero accesso ai propri archivi digitali, così come le iniziative social per mantenere la creatività allenata confrontandosi con il network online. La mia soluzione è stata quella di mantenere vivo il percorso progettuale, rimodulando l’approccio pratico e lavorativo.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Ho sempre avuto timore di quello che mi potesse riservare il futuro, dell’impossibilità di raggiungere i miei obiettivi e di costruirmi un’identità. Ho paura dei "piani b" e delle ruote di scorta, ora più che mai, rifletto con oggettività su cosa il futuro possa rappresentare e mi domando: quanto sono affidabili le mie ambizioni?
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Voglio essere ottimista e considerare questo momento di rottura come una soluzione per rimescolare le carte in gioco, e dare inizio a una nuova partita.