Giulia Zucchi
IED Milano
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22 anni
Padova
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Se due mesi fa mi avessero chiesto come immaginavo l’anno della mia laurea, sicuramente non avrei mai pensato di doverlo descrivere così. Dal nulla, boom! Stravolta la quotidianità: lezioni online, call infinite per la tesi, audiolibri e la giornata è già finita, senza neppure rendermene conto, senza neppure alzarmi dalla scrivania. Dopo le prime settimane di buoni propositi e grande entusiasmo per le innumerevoli challenge virali, la pigrizia e la procrastinazione hanno però preso il sopravvento.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
In questi giorni di sfrenata panificazione per intrattenere i tempi morti, mi sono resa conto che la creatività è come il pane. Il pane è il risultato finale di giorni di lievitazioni e precise cure, che gli permettono di crescere e diventare morbido ma croccante. Il pane non è una cosa semplice o sottovalutabile, il pane va curato così come la creatività ha bisogno di essere coltivata giorno per giorno, diversificando gli stimoli. Io sono una persona visiva, per rimanere attiva ho bisogno di stimoli, di immagini, di strada. Negli anni ho imparato a fotografare tutto quello che mi piace o mi incuriosisce, collezionando in poco tempo migliaia di fotografie, più o meno sensate, che in questo periodo sono state la mia salvezza. Le fotografie non sono solo immagini, ti permettono di ripercorrere momenti di vita, ragionamenti e sensibilità diverse in continuo cambiamento. In questo senso la galleria fotografica è da sempre il mio primo spunto creativo quando sono alla ricerca di nuovi modi di pensare, per vedere le cose da altri punti di vista e sviluppare la mia prospettiva creativa.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La paura è quella di aver investito tempo e risorse senza riuscire a concretizzarle una volta finito questo percorso. Dopo anni passati a sognare la carriera dei miei sogni, dedicando giorno dopo giorno alla mia passione per il design, rimane l’incognita del domani. Di notte spesso sogno un domani che sembra lontanissimo anche se è proprio dietro l’angolo, pieno di se e pieno di ma, con l’unica certezza però che la passione non potrà svanire.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Faccio ogni giorno lunghe liste pianificando cosa voglio fare, dove voglio andare, chi voglio abbracciare una volta tornati alla normalità. Ho come la paura di potermi dimenticare tutto quello che amo fare, e quindi appunto tutto maniacalmente per sognare e viaggiare con i ricordi. Vivo le settimane che passano senza contare i giorni, senza countdown alla “liberazione”, senza troppe aspettative ma sempre con tanti sogni e obiettivi, che mi fanno andare avanti.