Antonio Restaino
Università Cattolica del Sacro Cuore
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20 anni
Napoli
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia “routine giornaliera” consiste in studio, riposo, divertimento in famiglia, telefonate con amici e lunghe serie Netflix. Le abitudini, così come la quotidianità, sono drasticamente cambiate, quindi si tenta di tutto pur di ammazzare il tempo.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La creatività nasce dalla distrazione. Bisogna sempre essere un po’ senza pensieri per inventarsi qualcosa che realmente possa stupire.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia paura più grande, oltre il virus in sé e per sé, è la tempistica. Mi chiedo solo quando tutto questo finisca e quando potremo riprendere la nostra vecchia quotidianità, sperando in un contesto economico non troppo avverso alle famiglie, lavoratori indipendenti e imprese.
Stai già immaginando un futuro post- Coronavirus?
In un’ottica pessimistica il mondo di domani sarà caratterizzato di abitudini completamente stravolte, fatto di relazioni interpersonali che si “nutrono” a distanza, di zero contatti fisici, di un mancato piacere che può sembrar banale come stringere una mano, abbracciare un amico. Spero che questo scenario distopico possa non diventare un pensiero continuo nella collettività.