Angela Basiglio
Università Cattolica del Sacro Cuore
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21 anni
Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Il fatto di dover trascorrere la mia quotidianità in casa mi ha portata a sfruttare ogni singolo momento delle mie giornate per fare qualcosa di diverso. Spesso si fa sentire la voglia di uscire, di tornare alla normalità; tuttavia, nonostante la situazione sia complicata e difficile da accettare, riesco a non pensarci troppo e a svagare la mente. Le giornate, paradossalmente, scorrono veloci: studio, leggo, mi alleno, cucino, suono.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Ora tutti noi abbiamo più tempo a disposizione per sviluppare la nostra creatività, qualunque essa sia. Leggere, disegnare, sfogliare riviste, mantenersi informati potrebbero rivelarsi ottime soluzioni per evitare che essa sfumi nella monotonia di questi giorni. Anche rilassare del tutto la mente è un modo per dare spazio a pensieri positivi e idee nuove, magari ascoltando anche della buona musica.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Di sicuro quella che la situazione di emergenza possa protrarsi ancora per parecchie settimane, generando un impatto ancora più forte nella vita di tutti.
Stai già immaginando un futuro post- Coronavirus?
Sarà un periodo di ripresa molto lento, difficile per il mercato di tutti i Paesi. L’economia e la tecnologia ci verranno però incontro: già stiamo vedendo nascere moltissimi servizi a distanza grazie al web, dal cosiddetto “smart working” agli allenamenti delle palestre trasmessi via internet: modalità che aiuteranno le aziende a riorganizzarsi e a riprendere le proprie attività sulla base di questi vantaggi. Inoltre saranno potenziati anche i sistemi sanitari e le attività di ricerca scientifica, i quali si stanno evolvendo notevolmente. Non mancheranno anche risultati positivi per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento ambientale. Tuttavia, tutti noi dovremo essere pronti ad adattarci ad un nuovo modo di vivere le nostre vite, di lavorare, di mantenere e creare nuove relazioni, in particolare nei primi periodi successivi al termine dell’emergenza.