Milano e la musica secondo Fred Perry
Talking Sofa è il format condotto da Carlo Pastore che racconta gli artisti della scena contemporanea
17 Novembre 2020
In un momento storico in cui i concerti e i festival sembrano un ricordo lontano, Fred Perry ha deciso di portare la musica e l'arte direttamente nel suo store milanese. Talking Sofa è infatti il format originale che trasforma lo store di Corso di Porta Ticinese 76 in un creative hub in cui artisti e musicisti possono raccontarsi in attesa di poter tornare a calcare i palchi dei live. Da sempre simbolo culturale, Fred Perry è un brand eterno che ha attraversato epoche diverse mantenendo intatto tutto il suo fascino storico. Complice l'iconicità del logo, Fred Perry ha vestito la musica per decenni, dallo ska fino all'era del brit rock diventando la divisa ufficiale dei fratelli Gallagher. È per questo che ha deciso oggi di usare la sua storicità come megafono per dare voce ai nomi della scena contemporanea più meritevoli.
Un filo diretto con i fan in un’atmosfera intima e accogliente con un padrone di casa d'eccezione come Carlo Pastore, veterano del mondo della musica pronto ad approfondire il legame artistico e umano che lega gli ospiti alla città di Milano, un racconto personale e professionale tra aneddoti ed episodi personali inediti. Protagonosti delle prime tre puntate sono la DJ Ema Stokholma, l'artista contemporaneo Federico Clapis e il duo di cantanti e musicisti Coma_Cose; tutti accomunati non solo dalla passione per Fred Perry, ma anche dall'amore per la città di Milano, tra chi ci è nato come Clapis e chi invece l'ha scelta come base creativa, come Ema e i Coma_Cose.
“Questo nuovo format, oltre alla musica e l’arte, si concentra su tre temi chiave: comfort zone, crescita personale e Milano, città che abbiamo scelto per aprire il nostro primo monomarca in Italia", ha detto Alexandra Pfeifer, responsabile marketing Socrep, distributore del brand inglese per il mercato italiano. "Tramite questo format vorremmo mandare un messaggio di speranza e positività, con la consapevolezza che il cambiamento non porta sempre crescita, ma non c’è crescita senza cambiamento”.
Il progetto si sviluppa in una serie di video-interviste disponibili online sui canali social di Fred Perry Italia, realizzate in collaborazione con la boutique creativa e strategica Musa e con la regia di Matthias Salzburger. Presenza fissa di ogni intervista è ovviamente Carlo Pastore, a cui abbiamo fatto qualche domanda per capire meglio l'importanza di Talking Sofa, l'importanza di Milano e lo stato stato della musica nel nostro paese.
Quanto è importante creare un dialogo tra musicisti e fan in un momento storico come questo?
In un momento di totale assenza dei concerti, per i musicisti è fondamentale. Purtroppo non esiste altro dialogo all'infuori dei social oggi. E' l'unica forma possibile al momento. Molti artisti si pensano come brand, e dunque vivono la propria comunicazione come un palinsesto di contenuti. Questo porta a situazioni grottesche, con più foto promo che musica. In questo contesto così difficile, però, emergono coloro i quali riescono a trasmettere emozioni vere e valori solidi, oppure escapismo.
Che ruolo può avere una città come Milano nella crescita di un artista?
Ha un ruolo fondamentale per la crescita degli artisti italiani. E' la città decisiva per le loro carriere. Qui c'è l'industria discografica e il pubblico più ricettivo e à la page. Lo vedo nel mio piccolo con il MI AMI, un festival detonatore per molti artisti e strettamente legato alla città in cui si svolge, cioè Milano.
Quanto è importante lo stile per il percorso di un artista? Che ruolo ha avuto Fred Perry nel connubio tra moda e musica?
Lo stile è un insieme di fattori che la monodimensionalità dei nostri tempi derubrica a semplice adesione ad un modello. Sfigati. Lo stile è roba per gente che ne sa, e che ha da dare. Fred Perry è un brand forte, da sempre legato alle sottoculture e dunque insensibile a certi transazioni modaiole effimere. Evoca classicità, ed è un rifugio sicuro per chi vuole trasmettere personalità e scarsa adesione al conformismo. Come tutte le grandi tradizioni, si porta qualche peso addosso: si può liberarsene sapendo leggere il contemporaneo, e sposandosi alle forze positive del presente.