Il mese scorso Greta Thunberg ha presentato all'autorità dell'Unione europeaper la proprietà intellettuale la richiesta per registrare come marchi il proprio nome, Fridays For Future, (il nome del movimento studentesco che si batte contro l'emergenza climatica) e lo slogan Skolstrejk för klimatet (sciopero per il clima) che compare sul cartello che da sempre accompagna le proteste della giovane svedese. Il primo a riportare la news è stato il settimanale tedesco Die Zeit, sul suo sito on line, poi è arrivata la conferma dell’attivista che, in un lungo post Instagram, ha scritto:
Vi assicuro che non ho alcun interesse nei marchi registrati, ma purtroppo doveva essere fatto. Fridays For Future è un movimento globale fondato da me e che appartiene a tutti quelli che vogliono partecipare, soprattutto i giovani. Non può e non deve essere usato per scopi privati o commerciali.
Greta ha spiegato che questa è stata "un'azione necessaria" per tutelare se stessa e "la nostra battaglia per l'ambiente", ed eventualmente intraprendere vie legali, nel caso il suo nome fosse usato per scopi non in linea con quello per cui il movimento si batte. Rivolgendosi ai suoi sostenitori, la ragazza sottolinea come sempre più spesso lei e Fridays For Future vengano utilizzati da terzi per "scopi commerciali senza alcun consenso, con operazioni di marketing, di vendita di prodotti, con persone che raccolgono denaro in mio nome e in quello del movimento". E si scusa con "chiunque sia stato contattato - e persino indotto in errore - da questo tipo di comportamento".
Infine, annuncia di aver creato insieme alla sua famiglia una fondazione no-profit che avrà l’obiettivo di "promuovere la sostenibilità ecologica, climatica e sociale". Greta specifica che sebbene sia già stata registrata, la fondazione non è ancora operativa, ma è stata una scelta necessaria "per la gestione del denaro (diritti di libri, donazioni, premi in denaro) in modo assolutamente trasparente".
La decisione di Greta di registrare il proprio nome è destinata a scatenare molte polemiche, dando altri motivi agli haters per screditare l’impegno reale e senza secondi fini dell’attivista. Solo il tempo ci svelerà la verità, ma è innegabile che senza di lei e senza Fridays For Future i problemi climatici sarebbero rimasti una questione in secondo piano. È anche suo il merito se oggi tutti stiano iniziando a comprendere quanto essi stiano influendo sulle nostre vite, spingendo così molti a cambiare il proprio comportamento verso la sostenibilità.
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