Oggi Leonardo DiCaprio compie 45 anni. Una data che, più che il compleanno di un uomo, rappresenta il compleanno di un’icona dei tempi moderni, di un’immensa presenza della cultura pop e di uno dei personaggi pubblici più amati e rispettati del mondo. DiCaprio rappresenta l’ultimo dei divi del cinema tradizionali ma anche il primo di una nuova generazione di celebrità. La sua filmografia si estende per decadi e include al suo interno un numero sorprendete di ruoli indimenticabili. Sullo schermo, DiCaprio è stato tutto: l’emigrato, il re, l’innamorato, il sopravvissuto, il cattivo, il miliardario, il folle, il gangster, il poliziotto, il truffatore. Fuori dallo schermo, invece, è stato, per parafrasare Tony Stark, un milionario, un playboy e soprattutto un filantropo, oltre che uno dei primi e più impegnati attivisti per la difesa dell’ambiente e la sostenibilità.
Nella storia di Hollywood,
divismo e attivismo sono spesso andati a braccetto. Tra gli attori socialmente impegnati negli anni ricordiamo Jane Fonda, Harry Belafonte, Bono degli U2 ed Elizabeth Taylor. Ma nessuno di loro ha dato quanto DiCaprio ha dato alla causa che gli sta a cuore: l’
ambientalismo. Già nel 1998, un anno dopo il successo di
Titanic e due anni dopo la consacrazione di
Romeo + Juliet, giovanissimo, creava la
Leonardo Di Caprio Foundation, una no-profit che ha già lavorato in oltre 40 paesi diversi. Nel corso degli anni ha donato milioni per la conservazione della fauna in ogni parte del mondo, conquistandosi
il rispetto di Putin che lo definì “un vero uomo”, ha intervistato
Clinton e Obama e parlato di fronte alle
Nazioni Unite nel 2014 in uno storico intervento, dopo essere diventato ambasciatore ufficiale dell’ONU.
Quando nel 2016 si firmavano gli
Accordi di Parigi, lui era lì. Quando gli indiani di
Standing Rock protestavano per i propri diritti, lui era lì. Quando a Washington, nel 2017, duecentomila persone hanno marciato per il clima, lui era lì. I suoi sforzi non sono stati solo monetari o di rappresentanza. I suoi documentari
L’Undicesima Ora e
Before the Flood, che è stato anche distribuito gratuitamente per aumentare l’
awareness sulla crisi climatica, sono forse
i più importanti film ambientalisti dei tempi recenti dopo
Una Scomoda Verità di Al Gore. Ha comprato l’isola di Blackadore Caye per salvare le mangrovie dalla deforestazione, è andato agli Oscar con una Toyota Ibrida, ha rischiato di essere
espulso dall’Indonesia dopo aver denunciato la realtà dietro le piantagioni di palma.
Oggi si parla molto di clima, tutti sanno cosa sia un’impronta ecologica e il riciclaggio fa parte delle nostre vite quotidiane. La
Regina d’Inghilterra ha deciso di dare una svolta green al suo guardaroba non usando più pellicce. Anche brand come
Gucci, Fendi, Michael Kors, Colmar e Nike utilizzano solo pelliccia ecologica, mentre questo 26 Agosto durante il G7 di Biarritz, 32 brand di lusso (diventati 56 questo Ottobre) hanno firmato il
Fashion Pact, un accordo fra aziende produttrici e distributrici del mondo del fashion per
combattere riscaldamento globale, proteggere gli oceani e tutelare la biodiversità. Questo interesse non si muove solo nelle alte sfere, ma anche a livello di pubblico con un boom in Italia delle ricerche online per pellicce ecologiche, soprattutto fra i giovanissimi, come testimonia il report di Lyst.
Cinque anni fa, però, quando DiCaprio parlò per la prima volta davanti le Nazioni Unite, la questione non era ancora così calda. La Regina Elisabetta usava ancora le sue pellicce animali e così facevano Gucci e Prada insieme alla totalità del fashion system, se si eccettua forse Stella McCartney, da sempre paladina di diritti animali e cause ambientali. Solo chi si informava sapeva della crisi e la questione non appariva tanto urgente agli occhi del pubblico, ma
lo era agli occhi di DiCaprio e lo era stata sin dagli anni ‘90. L’attore ha anche pubblicamente celebrato l’icona ambientalista svedese Greta Thunberg definendola “una leader dei nostri tempi” ed è oggi celebrato come uno degli attivisti più importanti del mondo. In occasione del suo compleanno dovremmo forse chiederci:
che mondo sarebbe se fossimo tutti come DiCaprio?