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McDonald’s è in crisi per la prima volta in quattro anni

Il colosso americano di fast food ha registrato un calo globale delle vendite dell’1%

McDonald’s è in crisi per la prima volta in quattro anni Il colosso americano di fast food ha registrato un calo globale delle vendite dell’1%

La catena di fast food più conosciuta al mondo ha registrato per la prima volta dalla pandemia un calo nelle vendite dell’1%, secondo quanto riportato lo scorso lunedì dal Financial Times. Per il CEO Chris Kempczinski, il leader nel settore del fast food presente in più di centoventi paesi è finito vittima dell'inflazione, dal momento che, rispetto al 2019, i prezzi delle pietanze sono aumentati notevolmente. A maggio scorso, il presidente di McDonald's America aveva annunciato che l'iconico Big Mac aveva subito un aumento nel prezzo del 27%, e che la porzione media di patatine ora costa il 44% in più rispetto al periodo pre-pandemia. Kempczinski ha attribuito il calo di vendite dell'1% al fatto che le persone non sono più propense a mangiare fuori casa, essendo più attente alle proprie finanze. In aggiunta, tra i giovani Millenial e Gen Z si fa sempre più marcata un’attenzione generale per la salute e, di conseguenza, per un’alimentazione più equilibrata. La viralità del supermercato americano tutto organic Erewhon ne è una grande dimostrazione, ma non è tutto: i conflitti politici che stanno avvenendo in tutto ill mondo hanno avuto un ruolo centrale nel calo di vendite della multinazionale. Nel 2022, dopo l’invasione in Ucraina da parte del Cremlino, il marchio americano ha deciso di sospendere tutte le sue operazioni nello stato sovietico, mentre l’attuale scontro tra Palestina e Israele sulla Striscia di Gaza, sebbene non sia stato minimamente menzionato dal CEO Kempczinski, continua a convincere centinaia di migliaia di consumatori a rinunciare a Big Mac e patatine. 

Il BDS Movement (Boycott, Divestment and Sanctions) è un movimento pro-Palestina che invita le persone a boicottare le aziende e i brand che supportano attivamente l'occupazione israeliana nei territori palestinesi. Il movimento ha guadagnato molta trazione sui social, specialmente dopo l'inizio della guerra a Gaza nell'ottobre del 2023. L’hashtag #BDS conta più di 400 mila post su TikTok, e il profilo ufficiale dell’organizzazione su X conta 430K followers. McDonald's è stato uno dei brand più attivamente boicottati, dopo che il ramo israeliano del franchise aveva donato migliaia di pasti gratis alle truppe militari israeliane, accusate di aver massacrato centinaia di palestinesi nella Striscia di Gaza. Molti netizens avevano chiesto al colosso di condannare le azioni del franchise israeliano, ma hanno ricevuto completo silenzio stampa. Nel tentativo di risanare la situazione, lo scorso aprile gli headquarter di McDonald's hanno comprato la licenza di tutte le location in Israele, nel tentativo di contenere il più possibile l'indignazione e il boicottaggio in corso sui social. La reputazione del brand ha subito gravi danni a livello globale, tanto che il gruppo finanziario Morgan Stanley ha dichiarato che l'unico modo per uscire da questa crisi sarebbe offrire pasti a 5 dollari per soddisfare una fetta di mercato che, ormai, sembra essersi ritirata.