Abbiamo finalmente scoperto chi ha rubato il water d'oro di Cattelan?
Quattro persone sono state formalmente accusate
13 Novembre 2023
Nel settembre 2019 l’opera America di Maurizio Cattelan – il famoso water realizzato con più di 100 chilogrammi d’oro, dal valore di oltre 5 milioni di euro – venne rubata dell'esposizione Victory is not an option, dedicata all’artista italiano e appena inaugurata al Blenheim Palace, in Inghilterra. La stessa notte del furto si era tenuto il release party della mostra: secondo la polizia locale il water – che poteva essere utilizzato liberamente dai visitatori – sarebbe stato rubato un paio d’ore dopo la conclusione dell’evento, terminato oltre la mezzanotte. Il furto aveva causato anche dei danni alla sala in cui era esposta l’opera, un bagno privato usato in passato da Churchill, che era nato e cresciuto in quella stessa residenza. Il water, essendo del tutto funzionante, era collegato infatti all’impianto idraulico del palazzo. Subito dopo la rapina erano state arrestate due persone, poi altre tre il mese successivo, mentre all’inizio di quest’anno era uscita la notizia che la magistratura fosse sul punto di incriminarne sette. Alla fine, però, tutti i sospettati vennero sempre rilasciati per mancanza di prove.
Dov’è finito il water d’oro di Cattelan?
@somewhere.global America – a fully functioning 18-karat gold toilet by Italian artist Maurizio Cattelan, known for his provocative and hyperrealistic sculptures. This piece, symbolic of excess wealth, made its debut at the Guggenheim in New York before being stolen from its display at Blenheim Palace in England in 2019. Valued at $6 million, the theft led to a reward offering for its recovery. Despite suspicions and speculations, neither the toilet nor the culprits have been found, leaving the mystery unresolved. The theft stirred controversy, with some doubting its authenticity and others suggesting it was a publicity stunt, but Cattelan maintained the incident was not staged, expressing disbelief at the audacity of stealing a toilet. The incident highlighted the fusion of art, wealth, and eccentricity in the contemporary art world. Follow @somewhere.art for more #arte #art #artecontemporanea #contemporaryart #mauriziocattelan #sculpture #gold Dior - Pop Smoke
Di recente sembra che si sia arrivati a un punto di svolta sul furto di America: per la prima volta quattro uomini sono stati formalmente incriminati per l’accaduto, e dovranno presentarsi in un tribunale di Oxford, il prossimo 28 novembre. Hanno tra i 35 e i 39 anni, e sono tutti accusati a vario titolo di aver rubato l’opera. Al momento però non si sa che fine abbia fatto il water d’oro – di cui esistono comunque altre due versioni. Gli inquirenti hanno sempre detto che sarebbe stato difficile, se non impossibile, recuperarlo, dato che è inverosimile che non sia stata fuso poco tempo dopo la rapina, per ricavarne dei lingotti d’oro. Anche se Cattelan a seguito dell’accaduto si era chiesto chi fosse «così stupido da rubare un bagno», un esperto di furti d’arte e di antiquariato aveva dichiarato al New York Times di dubitare fortemente che qualcuno l'avesse preso per la sua rilevanza artistica, se non «perché era un grosso pezzo d’oro». A un certo punto si era addirittura arrivati a pensare che fosse tutta una messa in scena organizzata dallo stesso Cattelan, che – anche se ha fin da subito confermato di non c’entrare niente – in passato aveva realizzato performance di questo tipo. Nel 1996, ad esempio, organizzò una rapina in una galleria di Amsterdam, presentando poi le opere come proprie. L’obiettivo della performance, intitolata Another fucking readymade: works from a stolen exhibition, era ragionare sull’idea della legittimità del “furto” – inteso come ispirazione, citazione o plagio – all’interno dei circuiti artistici, ma affrontando il tema dal punto di vista reale.
La storia di America
The White House wanted a Van Gogh. The Guggenheim offered a used (gold) toilet. https://t.co/ctgJlVOPWT pic.twitter.com/wBRhNEvGdR
— The Washington Post (@washingtonpost) January 25, 2018
La produzione artistica di Cattelan è sempre stata irriverente e provocatoria, e anche America andava in questa direzione. Il water d’oro puntava a denunciare, riflettere e al tempo stesso ironizzare rispetto alle disuguaglianze della società: «Che tu mangi un pranzo da 200 dollari o un hot dog da due, i risultati sono gli stessi, dal punto di vista del water», aveva commentato l’artista. Prima di avere vita breve al Blenheim Palace, America tra il settembre 2016 e l’agosto 2017 era stata esposta in un bagno gender neutral del Guggenheim di New York. In questo caso, però, il water era controllato da una guardia posta vicino alla porta di entrata del bagno. L’arrivo dell’opera in Inghilterra è curioso e c’entra in qualche modo Donald Trump. L’ex presidente repubblicano chiese in prestito al Guggenheim il quadro Paesaggio con la neve di Van Gogh. È normale che i presidenti degli Stati Uniti propongano ai principali musei del Paese di poter prendere per un certo periodo di tempo dei quadri per decorare la Casa Bianca (lo fece anche Obama ad esempio). In questo caso, però, il museo newyorkese declinò la richiesta di Trump, e la curatrice Nancy Spector offrì come controproposta il water di Cattelan, esposto in quello stesso periodo. Trump a sua volta rifiutò, così l’artista italiano decise di concedere successivamente l’opera alla mostra del Blenheim Palace, da cui venne rubata nell’arco di qualche giorno.