Perché dovresti indossare gli earplug ai concerti?
Un metodo di prevenzione dai traumi acustici conosciuto da pochi raver
06 Novembre 2023
Andare ai concerti con i tappi dovrebbe essere «una cosa normale, esattamente com’è normale mettersi il casco in motorino o usare il preservativo nei rapporti occasionali» dice Jacopo Lietti, cantante dei Fine Before You Came, parlando con Amedeo Berta, autore de Il fischio maledetto – una puntata dedicata all’acufene all’interno del suo podcast Strano. I danni uditivi causati dall’eccessivo rumore sono molto più comuni di quanto si creda, e tra questi c’è anche l’acufene: si tratta di un disturbo molto particolare e spesso soggettivo, che – sintetizzando e generalizzando molto – consiste il più delle volte in un fischio costante percepito nelle orecchie (più o meno intenso), che nella maggior parte dei casi è irreversibile. Disturbi di questo tipo possono verificarsi, tra le altre cose, quando ci si espone a suoni o rumori particolarmente elevati per un lungo periodo di tempo e non, come può succedere durante i festival musicali o i concerti. «Se ci si trova in un luogo dove si percepisce che la pressione sonora è eccessiva, conviene stare attenti, perché una volta che l’udito è danneggiato non esistono i pezzi di ricambio, [...] e le conseguenze possono essere difficili da affrontare», dice Enrico Molteni, il bassista de I Tre Allegri Ragazzi Morti, a Il fischio maledetto. «È una roba che succede, che è frequentissima e di cui si parla molto poco», precisa invece Lietti in merito all’acufene, che si stima colpisca – in forme più o meno gravi – tra il 10 e il 15% della popolazione italiana. «È molto difficile far capire questa cosa qua: se uno non ce l’ha non lo può immaginare», aggiunge Molteni parlando del disturbo, e conferma che «è una cosa abbastanza invalidante – un problema serio, che ha caratteristiche che non si possono vedere “da fuori”».
Ecco, dunque, come riparare le proprie orecchie durante i concerti.
I migliori earplug per i concerti
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«Da diversi anni [...] uso i tappi quando vado ai concerti e mi sono reso conto che questa è vista come una roba strana. Mi guardo attorno e mi rendo conto di essere a volte l’unico che li indossa. L’acufene sembra sempre una cosa che “tanto a te non succede”, quindi alla fine non la si valuta seriamente», dice Amedeo Berta nel suo podcast. La pratica di indossare earplug agli eventi di musica dal vivo è una questione di cultura: spesso infatti non ci si pone il problema, e nel caso si teme di non riuscire a godersi a pieno l’esperienza. I tradizionali tappi per le orecchie in schiuma, in effetti, tendono ad ovattare i suoni, cosa che può indurre gli spettatori a farne a meno; inoltre, non sempre sono considerati comodi – ed esteticamente piacevoli – da indossare. Per questa ragione sono nati diversi brand specializzati in earplug, che uniscono design e funzionalità. Da un lato questi prodotti proteggono l’udito dalle frequenze dannose, consentendo al tempo stesso di fruire a pieno la musica e di sentire persino meglio le voci delle persone che ci parlano, evitando la sensazione di ovattamento. Dall’altro puntano molto sulla forma: spesso infatti sono studiati per essere pratici ed esteticamente piacevoli da indossare.
È il caso, ad esempio, degli earplug Loop, che sembrano quasi degli orecchini. Il marchio belga offre diversi modelli in base alle singole esigenze, in colorazioni e formati differenti, ma per i concerti e i festival musicali la linea “Experience Plus” è l’ideale: riducono i rumori fino a 23 decibel, grazie anche all’accessorio “mute”, applicabile all’evenienza; vengono forniti in 4 taglie, per meglio adattarsi alla conformazione delle orecchie – e anche la custodia con cui portarli con sé è comoda e di design. Un altro brand che ha saputo imporsi in questo settore è Alpine: ai concerti il suo modello “MusicSafe Pro” garantisce protezione contro le frequenze dannose, pur mantenendo un'elevata qualità del suono. Gli earplug vengono poi forniti con tre differenti filtri intercambiabili – da 16, da 19 e da 22 decibel – così da essere più versatili in base alle situazioni e all'intensità del suono. Per una protezione ancora più elevata, il modello “Music” del marchio statunitense EarPeace garantisce un filtraggio massimo pari a 26 decibel, e sono perfetti per i lunghi concerti, gli eventi di clubbing e i festival. Anche qui, poi, sono disponibili tre tipologie di filtri intercambiabili. Tutti questi prodotti, inoltre, a differenza dei tradizionali tappi in schiuma, sono riutilizzabili ed efficaci sul lungo periodo. Jay Clark, fondatore e CEO di EarPeace, ha iniziato a sviluppare earplug dopo aver subito un trauma acustico a un festival di musica nel 2008: «Non era e non è ancora chiaro a tutti quanto siano fragili le nostre orecchie. [...] Proprio come non andresti in spiaggia senza la protezione solare, non si dovrebbe andare a un concerto senza i tappi. [...] La nostra missione è cambiare il modo in cui le persone considerano la propria salute uditiva e ridurre in modo tangibile “l’epidemia” di acufene».