Più di 40 anni di Yellow Boot. Più di 40 anni in cui Timberland ha fatto la storia del workwear attraverso il suo capo più iconico in assoluto, alzando per sempre lo standard nel mondo della calzatura.
Tutto ebbe inizio nel lontano 1952, quando Sidney ed Herman Swartz, figli di Nathan Swartz, l’allora proprietario della Abington Shoe Company di South Boston, si misero in società col padre e rivoluzionarono totalmente l’azienda, a partire dal quartier generale che diventà New Market, nel New Hampshire.
Se oggi abbiamo un grande classico come lo Yellow Boot è tutto merito di Sidney. Fu lui, nel 1973 a ideare lo Yellow Boot, spinto dalla basilare necessità di una scarpa pratica, adatta al mondo del lavoro e, soprattutto, che tenesse i suoi piedi ben asciutti.
Si trattava di uno scarponcino resistente all’acqua, realizzato in nubuck di alta qualità, con suola in gomma a carrarmato, collo imbottito per garantire una calzata più confortevole e il classico logo raffigurante l’albero di Timberland impresso sulla base.
Al tempo Sidney lo chiamò semplicemente ‘Timberland’ ed è stato proprio da questo stivaletto waterproof dall’inconfondibile color sabbia che il brand prese poi il suo nome, costruendo la propria narrativa ed estetica attorno ad esso.
Noi nss factory abbiamo deciso di rendere onore alla scarpa che ha sancito il successo planetario del brand, attraverso un editorial che mostra lo stivaletto reinterpretato da una serie di personalità eclettiche: il graphic designer e stylist Domenico Formichetti, la stilosa studentessa Sophie Pacqueau, la modella Lucette Van Beek, il general manager dello studio di tatuaggi Satatttvision Andrea Fabbian e i tattoo artists Yuri Sata, Mirko Sata e Antonio Sata. Attraverso il loro stile personale, questo gruppo di creativi è riuscito ad apportare quel qualcosa in più alla classica silhouette dimostrando come essa, nonostante gli anni, sia ancora tremendamente attuale.
Artworks by Alessandro Bigi