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Hello London #7 - London College of Fashion Graduate Show

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Hello London #7 - London College of Fashion Graduate Show Highlights

Entrati nel vortice dei graduate show, abbiamo posato gli occhi su quello del London College of Fashion altra massima istituzione fra le scuole di moda, nota per il suo approccio più commerciale.

Con collezioni estremamente diverse tra loro, dai tagli alle palette di colori fino alle referenze che le hanno ispirate, oggi vi presentiamo una selezione tutta al femminile di designer in erba, di cui siamo pronti a scommettere che sentirete riparlare presto.

 

#1 HANNI YANG

Come descriveresti la tua collezione?

Elegante in modo bizzarro. Lusso contemporaneo.

Com'è nata lidea per la collezione?

Il concetto di base è la bellezza del brutto, inspirato dai ballerini butoh Kazuo Ohno e Hijika Tatsumi. È anche fortemente influenzata dal Vienna Actionist group. Interrogarmi sui concetti di bellezza e bruttezza è stata una parte cruciale nel mio lavoro di ricerca.

Chi sono i designer che influenzano di più la tua visione?

Yohji [Yamamoto] e Rei [Kawakubo], probabilmente. Ma è difficile a dirsi, perché non rappresentano davvero quello che voglio essere.

Come hai deciso che volevi diventare una designer?

È successo e basta. Non ho mai studiato moda, arte o design, prima di venire a Londra. La prima volta che ho frequentato un corso breve al UAL mi ha convinto che questo era quello che volevo fare e ne ho amato ogni secondo.

Piani per il futuro?

Ho già avuto lofferta per il MA Menswear al London College of Fashion. Dopo tre anni nel womenswear penso di volere nuove sfide adesso. Dopo il master vorrei lavorare per case di moda come designer/pattern cutter. Onestamente, non penso di essere pronta per un mio marchio ora come ora.

 

#2 ORELLE BRODET

Come descriveresti la tua collezione?

In tre parole: arricciata, colorata, gioiosa.

Com'è nata lidea per la collezione?

Questa collezione è stata inspirata da disegni dinfanzia, libri da colorare, orsacchiotti di peluche e bambole di carta. È espressione dellinfanzia, spensierata e felice, contro le costrizioni che porta l’età adulta.

Chi sono i designer che influenzano di più la tua visione?

Non penso si tratti di designer che hanno influenzato la mia visione. Penso che sia stato più il colore a influenzare questa collezione, è stato il mio punto di partenza e di fine.

Come hai deciso che volevi diventare una designer?

Ho sempre saputo che volevo diventare una designer, ho blocchi riempiti di bozzetti dall’età di 6 anni. Prendevo tutti i miei pennarelli, chiudevo la porta e chiedevo alla mia famiglia di non disturbare la mia creatività”, tutto per passare le giornate a disegnare.

Piani per il futuro?

Al momento sto lavorando a una mostra per Art Basel Miami con Lilienthal Art Studios, per Dicembre 2016, e nel frattempo spero di aggiornare il mio portfolio per mandare domande di lavoro a NYC.

 

#3 GAYANE ARZUMANOVA

Come descriveresti la tua collezione?

Questa collezione si incentra sul contrasto fra leggerezza e pesantezza, l'illusione di ciò che vedi e ciò che senti, il potere del vento, la bellezza della pietra.

Come è nata lidea per la collezione?

Io e il mio team abbiamo lavorato insieme passo dopo passo per realizzare questa collezione. L'ispirazione viene soprattutto da elementi naturali, come il vento e la pietra. Il punto di partenza è stato quello di creare silhouettes che incarnassero le nostre idee ogni dettaglio, ogni piega è stata pensata. Il textile designer ha pensato alla pelle fusa, il mio studente di gioielleria partner ha creato maschere stupende, sempre usando tecniche di fusione, ma con la plastica.

Chi sono i designer che influenzano di più la tua visione?

Ci sono designer che ammiro, naturalmente, fra cui Stella McCartney, Mugler, Jacquemus, ma non mi sono mai venuti in mente mentre realizzavo la mia collezione.

Come hai deciso che volevi diventare una designer?

Ho iniziato a vestire fare bozzetti quando avevo 6 anni circa, solo perché lo faceva mia sorella maggiore. Alla fine lei ha smesso, mentre io ho iniziato a disegnare da allora. Ho davvero deciso di fare la designer quando ho deciso di studiare moda. Sono felice di non avere dubbi su ciò che voglio e cerco di restare su questa strada, perché la amo anche se a volte è complicata.

Piani per il futuro?

Il piano è trovare un posto nel dipartimento design di una casa di moda con base a Londra, lavorare in un team e imparare di più su questindustria, sulla comunicazione fra le persone coinvolte e la moda vera e propria.