5 cose da sapere su The First Monday in May
È finalmente uscito il trailer
24 Febbraio 2016
Dopo il grande successo del documentario The September Issue, l'editor-in-chief di Vogue America Anna Wintour torna sul grande schermo con un nuovo lungometraggio: The First Monday in May, girato dal regista Andrew Rossi.
Il documentario, che verrà presentato al Tribeca Film Festival il 13 Aprile a New York, ci porta nel dietro le quinte del Met Ball, l'evento annuale che, come dice André Leon Talley nel trailer, è il “Super Bowl of social fashion events”. Nello specifico, il documentario segue Anna Wintour, il team di Vogue e quello del Metropolitan Museum of Art nell'organizzazione del party di apertura dell'esibizione dello scorso anno - China: Through the Looking Glass.
Nel trailer si possono vedere alcune celeb che hanno preso parte all'evento mondano, tra cui Justin Bieber, Sarah Jessica Parker, Anne Hathaway, Cher, Robert Pattinson con la compagna FKA Twigs e la chiacchieratissima Rihanna. Presenti anche Karl Lagerfeld e Jean Paul Gaultier, che discutono sull'unione tra moda e arte, ma, soprattutto, la vera protagonista del documentario è Anna Wintour, che monitora ogni singolo dettaglio dell'organizzazione, impeccabile e determinata come siamo abituati a vederla.
Dal trailer si possono anticipare alcuni dettagli interessanti del documentario. Qui ve ne proponiamo cinque su cui dobbiamo discutere assolutamente prima di vedere il documentario.
#1 Quanto costa Rihanna?
La pop star sembra richiedere un budget stratosferico per la sua partecipazione all'evento, senza contare le spese richieste per abito, makeup, hairstyling e assistenti vari.
#2 Come vengono trattati gli abiti.
Trattandosi di una mostra Haute Couture all'interno di un museo, gli abiti vengono trattati come opere d'arte. Nel caso non abbiate mai avuto l'occasione di assistere dal vivo alla preparazione di un evento moda, dal trailer si intuisce la cura e il lavoro certosino che abiti di questo tipo richiedono.
#3 La dieta di Anna Wintour.
Emerge il fatto che Anna Wintour potrebbe essere un'habitué di ristoranti cinesi, di cui evidentemente però non apprezza l'arredamento se nel trailer le sentiamo dire “It’s going to look like a Chinese restaurant” con tono dispregiativo.
#4 Chi viene sbeffeggiato da Anna Wintour?
Nel trailer Anna Wintour si lamenta con la sua assistete di un misterioso invitato che potrebbe stare al suo telefono per tutta la durata dell'evento – “Well, he’d better not be on his cellphone all night”. Di chi sta parlando? Lo scopriremo nel documentario?
#5 Accuse di appropriazione culturale.
Andrew Bolton, il curatore del Costume Istitute del Metropolitan Museum of Art, afferma che “There’s a lot of political hurdles. Some of the topics that the exhibition is addressing could be interpreted as being racist”, anticipandoci che la questione potrebbe essere approfondita nel documentario. Infatti, per chi non lo sapesse, il nome iniziale dell'esibizione doveva essere Chinese Whispers: Tales of the East in Art, Film and Fashion, poi cambiato in China: Through the Looking Glass. Che sia stato proprio Bolton a far cambiare il titolo dell'esibizione?