Is it the end of the traditional runway?
The latest Cruise Collections made us think over the nature of fashion shows
09 Giugno 2015
Le Cruise collections - oltre ad averci mostrato collezioni ad alto tasso di coolness - ci hanno permesso di scoprire luoghi incredibili sparsi per il mondo, ed è forse proprio per questo che tali eventi saranno ricordati.
Il fenomeno delle locations da sogno è cominciato qualche stagione fa, quando Chanel condusse una gang selezionata di fashion editors ed it girls all’interno di un supermercato riprodotto in dimensioni reali e stracolmo di prodotti brandizzati Chanel, tra le cui corsie sfilarono le top più richieste in circolazione. Questa tendenza è proseguita all’interno della Brasserie Chanel, che riproduceva senza sbavature il tradizionale ritrovo francese per pranzi, cene e caffè e fece da sfondo alla collezione FW15/16 del brand.
La Maison Francese è stata pioniera di un fenomeno che sta conducendo un numero sempre maggiore di brand ad avvalersi di scenografie dal forte impatto per promuovere ed esaltare le proprie collezioni di abbigliamento.
Stiamo davvero assistendo inermi alla fine delle passerelle tradizionali?
Ecco cosa è cambiato nelle ultime stagioni:
#1 location scouting
La gente della moda vuole essere sempre stupita, affascinata, coccolata. Condurre i fashion editors all’interno di spa, lussuosi hotel o ville da sogno sconosciute ai più è sicuramente un buon metodo per accaparrarsi il loro consenso, e fare notizia.
#2 only for lucky few
Sebbene tutti noi veniamo a conoscenza delle colossali locations presso le quali questi eventi si svolgono, pochissimi fortunati hanno l’onore di essere effettivamente seduti tra le file di questi show. È forse questo che li rende così esclusivi? Oppure sono solo i costi di vitto ed alloggio per i suddetti editors a rendere la guest list più limitata?
#3 instagram mon amour
Le immagini spettacolari sono le preferite dagli amanti dei social networks. Instragram richiede costantemente immagini strepitose e quelle di questi show sono sicuramente i migliori alleati acchiappa-like per diffondere contenuti e consolidare la brand-identity di un marchio.
#4 global branding
Le case di moda mirano sempre di più a comunicare la propria estetica ed il proprio lifestyle in maniera globale. Gli abiti non sono più il mero conduttore dell’immagine del brand: oggi CHI li indossa e DOVE li indossa è divenuto altrettanto importante.
#5 farewell to the traditional reviews
Sebbene giornalisti come Susy Menkes e Tim Blanks siano ancora fonti privilegiate per conoscere le fattezze di una determinata collezione, la società digitale predilige oggi fast news corredate da numerose immagini. Data la ristrettezza di questi eventi, sono i social networks i veri strumenti di diffusione di questi contenuti. Siamo sicuri che i 140 caratteri imposti da Twitter siano davvero in grado di sostituire i lunghi articoli dettagliati scritti da personalità autorevoli del settore?