Cosa succede ai vestiti dopo i red carpet?
Qualcuno in archivio e qualcuno dimenticato
15 Gennaio 2025
È appena iniziata la stagione dei premi, e con lei la stagione dei red carpet. I Golden Globes hanno inaugurato mesi di feste per l’industria del cinema e della musica in cui tutti, dai fan di moda a quelli di pop culture, possono divertirsi a criticare o a elogiare i look scelti dalle star. Che sia couture, vintage d’archivio o un brand accessibile - come ad esempio l’outfit firmato Primark indossato da Rita Ora ai British Fashion Awards - le celebrity possono decidere insieme ai loro stylist quale firma le rappresenta al meglio. Ma cosa succede agli abiti che indossano una volta finito l’evento? Del resto, non tutti sono come Cate Blanchett, attrice promotrice del riuso nota per indossare più volte lo stesso outfit di fronte ai paparazzi di Venezia e di Cannes. La natura degli abiti scelti dalle star per il red carpet è varia: ai Golden Globes della scorsa settimana, Zendaya ha affascinato il pubblico con un abito custom-made di Louis Vuitton, mentre Angelina Jolie ha optato per un look altrettanto scenico che però apparteneva all’ultima collezione di Alexander McQueen. Resta famoso il caso di Kim Kardashian al Met Gala del 2022, che ha affittato per una sera uno dei più iconici abiti di Marilyn Monroe al museo Ripley’s Believe It or Not!. Tante sono le origini di un abito da red carpet quante le sorti che li attendono a sipario chiuso.
Un abito scelto da una celebrity per un evento dalla grossa portata mediatica come gli Oscar o il Festival di Venezia può finire in una mostra (come potrebbe essere il Met Gala), oppure rimanere nell’armadio della star. Alcuni, nel caso di look appartenenti a sfilate recenti, vengono restituiti alla maison che li ha prodotti, mentre altri ancora vengono rilanciati sul mercato del resale. Negli ultimi anni, gli abiti di scena e da red carpet hanno attirato grande interesse da parte del pubblico, un fenomeno confermato dal grande aumento di aste di alta moda che stanno avendo luogo in tutto il mondo nonché dall’ingente quantità di traffico che ciascun red carpet genera online. Per questo, mentre fino al secolo scorso i look delle star venivano semplicemente dimenticati da tutti (brand compresi) oggi il percorso di ciascun look viene pianificato in anticipo, dalla creazione alla conservazione, come conferma la curatrice della Sotheby’s Lucy Bishop in un’intervista alla CNN.
Se l’abito indossato è di alto valore (sia questo simbolico o monetario), spesso finisce nelle mani di curatori e conservatori museali. Solo loro sono in grado di pulire il vestito al meglio e di proteggerlo da eventuali danni ai tessuti dati dal contatto del materiale con il trucco, il profumo o anche solo il sudore della persona che lo ha indossato. Una volta ottimizzata la conservazione, il look viene schedato e archiviato secondo protocollo, tra le mani di un museo o di un collezionista privato. La popolarità della moda d’archivio sui red carpet - ribadita ai Golden Globes dalla scelta di Ariana Grande e di Anya Taylor Joy di indossare abiti vintage di Givenchy e di Dior - ha portato musei e coservatori a prestare ancor più attenzione a tutti gli abiti, proprio perché ognuno di essi potrebbe venire scelto da una celebrity per una serata speciale. Mentre un vestito esposto in una mostra può stare al sicuro da macchie e incidenti grazie a teche di vetro e impianti d’allarme, lo stesso non si può di certo dire di un abito indossato da una star a una festa, dove spesso si finisce a tavola con un bicchiere pieno tra le dita.
Ad alcuni vestiti tocca un destino meno brillante: ai Golden Globes, Lady Gaga ha famosamente dimenticato il suo abito in albergo, finito poi nella scatola degli oggetti smarriti dell’edificio, mentre agli ultimi Met Gala il direttore creativo di Balmain Olivier Rousteing ha letteralmente tagliato una parte del look di Tyla. Non è chiaro se anche il resto dell’abito sia sopravvissuto alla serata, dato che era fatto con la sabbia. Insomma: il destino di un vestito dopo essere stato fotografato da centinaia di fotografi su un red carpet varia a seconda di ciascun caso. Basti pensare che il celebre abito rosa di Ralph Lauren indossato da Gwyneth Paltrow per agli Oscar del 1999 è ancora tra nell’armadio dell’attrice che, in un’intervista a The Hollywood _Reporter, ha detto che lo avrebbe prestato a sua figlia. «Forse lo indosserà al ballo di fine anno e farà una cosa alla Pretty in Pink, lo ricucirà e lo taglierà». Che dire, speriamo di no.