C’è un account Instagram dedicato ai flop di Chanel
E non sono pochi
22 Maggio 2023
Per questo Festival di Cannes, i look sul red carpet delle stelle di Hollywood si sono divisi tra trionfi e fallimenti. Uno dei look meno amati da Internet è stato quello di Marion Cotillard, presentatasi sul red carpet con un mini-cardigan, short di jeans e stivali a tronchetto bianchi – un look apparso di recente nella Resort 2023 di Chanel che è andato ad aggiungersi alle decine di look deludenti di cui la pagina @chanelflopsagain tiene traccia da un paio di mesi. Il fatto che la pagina si intitoli Chanel Flops 2.0 potrebbe significare che ne esistesse una precedente versione – il che spiegherebbe anche i pochissimi follower che la pagina possiede. Non di meno, è indicativo che l’ormai famigerato styling degli ambassador di Chanel sia uscito dall’ambito dell’insistente chiacchiera sul web e sia diventato un fatto assodato con una pagina Instagram dedicata. In effetti sembra che negli ultimi tempi Chanel e l’esercito di stylist che veste le sue ambassador stiano provando in ogni maniera concepibile a mortificare le proprie ambassador con outfit dal sapore un po’ boomer che non si vuole arrendere, un po’ “mamma di Facebook”.
Un mix di look troppo modesti, dettagli tristemente passè (stivali a tronchetto, tute-pantalone a fiori, palette di colori “infeltriti” tipo tappezzeria della nonna) e scelte semplicemente strane come quella di ricoprire da capo a piedi donne bellissime come Ramata-Toulaye Sy e Brie Larson con esemble da quadro antico. In fin dei conti il compito da assolvere è facile: siamo sul red carpet di Cannes, quanto è complicato far indossare a queste dive di Hollywood un “normale” abito da sera che si adegui alla loro silhouette attraverso un semplice fitting? Tutti i vari outfit incriminati, in effetti, hanno in comune un problema: sembrano fatti per adattarsi ai gusti di una clientela parecchio in avanti con gli anni che vuole sforzarsi di sembrare originale. Giusto Nicole Kidman e Naomi Campbell hanno sconfitto la maledizione del red carpet: la prima presentandosi agli ACM Awards con un completo di tweed della Pre-Fall 2023 di Chanel indossato con nulla sotto, per dare al look maggiore freschezza; la seconda indossando a Cannes un abito-peplo bianco i cui designer non si sono potuti trattenere dall’aggiungere dettagli sbrilluccicanti senza i quali l’abito sarebbe stato assai più raffinato. E stiamo comunque parlando delle celebrity più canonicamente belle del mondo.
At some point we have to admit these failed Chanel red carpet looks might be the fault of the celebs' stylists...because where are the proper fittings? Why are they being taken straight off the runway and not being styled or changed up?? Where are the accessories? I digress tho. pic.twitter.com/VtyYWUbmPL
— JENNIE OBSESSED DYANNE POSSESSED
È un po’ la differenza tra “giovane” e “giovanile” laddove il secondo aggettivo indica il tentativo, da parte di chi non è più giovane, di scimmiottare la maniera in cui i giovani si vestono, ottenendo comicamente l’effetto opposto – quello che in letteratura viene definito “avvertimento del contrario”. Il problema è che le ambassador di Chanel sono giovani davvero e la cosa si vede quando cambiano brand: Brie Larson, vestita in un semplice ma bellissimo abito da sera di Versace per la premiere di Fast X a Roma, era improvvisamente bellissima; lo stesso si dica per Margot Robbie che cambia totalmente quando indossa Bottega Veneta o Armani Privè lasciando da parte certi look Chanel che non si può non definire sconclusionati. Come dicono alcuni, comunque, c’è del mistero dato che molti incolpano il brand senza menzionare che a fare da tramite da Chanel e le attrici ci sono gli stylist, che ultimamente paiono occuparsi solo di prelevare look pre-confezionati della sfilata e copia-e-incollarli sulle dive in questione senza combinare pezzi diversi in maniera interessante. L’unico mistero è che qualcuno abbia davvero dato la luce verde a certi ensemble. Chissà che lo spauracchio di finire su @chanelflopsagain non spinga tutti a impegnarsi un filo di più.