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Quanto guadagna chi vince una medaglia alla Olimpiadi?

Dipende dal Paese: alcuni sono di manica larga, altri per niente

Quanto guadagna chi vince una medaglia alla Olimpiadi? Dipende dal Paese: alcuni sono di manica larga, altri per niente

Chi gareggia alle Olimpiadi, anche in caso di vittoria, non viene in alcun modo pagato dal Comitato Olimpico Internazionale – che organizza e gestisce la manifestazione. I singoli Paesi partecipanti – poco più di 200 a Parigi 2024 – sono però liberi di decidere se e come remunerare i propri atleti, e quali premi dare in caso di medaglia di bronzo, argento e oro. Tra le nazioni più disponibili in questo senso, e che rendono note le ricompense, c’è l'Arabia Saudita, che agli scorsi Giochi Olimpici avrebbe donato l’equivalente di 1,2 milioni di euro a un proprio atleta che aveva ottenuto l'argento. Un altro Stato piuttosto generoso con i suoi medagliati olimpici è Singapore, che offre una cifra pari a 600mila euro per ogni oro ottenuto da un singolo atleta. La somma si dimezza per gli argenti, e si riduce a un quarto per i bronzi.

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Questi riconoscimenti economici esistono grazie a un piano di incentivi in vigore nel Paese fin dagli anni Novanta, che prevede premi per ogni competizione continentale e internazionale, in base alla sua rilevanza. I fondi derivano da sponsor, donazioni e da una percentuale sui guadagni ottenuti dal gioco d’azzardo. Il New York Times ha però precisato che non si tratta comunque – come nella maggior parte dei casi – di una cifra netta, e Singapore tra l'altro prevede che il 20 per cento del totale sia dato in beneficenza dall’atleta. Altri Paesi che per la medaglia d’oro elargiscono somme superiori ai 200mila euro sono il Kazakistan, la Malesia, l’Indonesia, la Thailandia, Hong Kong e l’Azerbaijan. Gli Stati Uniti, invece, per i vincitori di oro, argento e bronzo prevedono rispettivamente premi di circa 30mila, 18mila e 12mila euro. Resta il fatto che per molte altre nazioni – soprattutto quelle notoriamente meno trasparenti – questo dato non si conosce, ma è probabile che vengano offerti riconoscimenti considerevoli.

Quanto valgono le medaglie olimpiche

L’Italia nel 2021 aveva deciso di aumentare del 20 per cento i premi donati per le medaglie dei Giochi – assegnati anche in questo caso per ogni singolo atleta. Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale, aveva definito questa scelta «un atto dovuto». In occasione di Parigi 2024, così come per le scorse Olimpiadi, l’Italia riconosce 60mila euro lordi per un bronzo, 90mila per un argento e 180mila per un oro. Per fare un paragone, con la vittoria agli Europei di calcio 2020 ogni calciatore della nazionale aveva ottenuto 250mila euro lordi. Alle Olimpiadi di Tokyo gli atleti italiani che hanno conquistato una medaglia sono stati in totale 70 (18 ori, 16 argento e 36 bronzi): premiando tutti i vincitori il Comitato olimpico nazionale ha speso poco meno di 7 milioni di euro. A queste somme in denaro, poi, di solito si aggiungono i guadagni derivanti da sponsorizzazioni di vario tipo. È ad esempio successo in India con le scorse Olimpiadi: i contributi offerti dal Paese non differiscono molto da quelli dell’Italia, ma avendo pochissimi atleti medagliati – se rapportati alla sua popolazione di oltre 1 miliardo di abitanti – chi riesce a salire sul gradino più alto del podio può arrivare a ottenere indirettamente guadagni molto elevati. L’atleta Neeraj Chopra a Tokyo 2020 fu l’unico indiano a prendere l’oro – nel lancio del giavellotto. Non avendo il Paese molti atleti di primo livello, la medaglia ha garantito a Chopra un’enorme attenzione mediatica – cosa che ha contribuito ad aumentare di molto i suoi introiti. Ci sono anche Paesi che insieme o in alternativa ai riconoscimenti economici propongono altri benefit: in Corea del Sud, ad esempio, la medaglia d’oro permette di evitare il servizio militare. Per il primo oro olimpico delle Filippine, raggiunto da Hidilyn Diaz a Tokyo 2020 nel sollevamento pesi, il Paese – oltre a un premio in denaro – ha donato diverse proprietà immobiliari all'atleta, insieme a viaggi aerei gratuiti a vita.

Altri Stati, come la Norvegia, il Regno Unito o la Nuova Zelanda, invece non offrono nulla ai propri vincitori, pur prevedendo forme di sostegno e sovvenzione ad atleti e federazioni – spesso comunque utili ed efficaci. Per il suo argento nel canottaggio a Tokyo 2020 il norvegese Kjetil Borch aveva detto di aspettarsi solo «una lettera dal re e dal primo ministro», e scherzando aveva chiesto quanto tempo ci volesse per ottenere la cittadinanza a Singapore, vista la sua generosità nei confronti dei medagliati olimpici. In questi casi, a volerlo proprio fare, piuttosto converrebbe vendere all’asta le medaglie olimpiche, che in genere arrivano a essere valutate diverse decine di migliaia di euro. Fonderle, invece, non sarebbe una buona idea, dato che il guadagno sarebbe irrisorio. La percentuale di oro nelle medaglie olimpiche, infatti, è trascurabile: in quelle di Parigi 2024, su 529 grammi complessivi, solo sei grammi sono d'oro – poco più dell'1 % del totale. Fino ai Giochi di Stoccolma del 1912, le medaglie che si ottenevano arrivando al primo primo posto erano realizzate quasi interamente in oro. Ma successivamente vennero attuate delle politiche di risparmio e, a partire da Anversa 1920, la quantità di oro presente diminuì. Oggi, a parte quelle di bronzo, le medaglie sono di argento puro, e al massimo vengono placcate in oro. Tuttavia, quelle di Parigi 2024 sono impreziosite da dettagli che potrebbero far aumentare leggermente il loro valore, soprattutto se dovessero essere vendute all’asta, come un pezzo di ferro della cornice originale della Torre Eiffel.