Peter Do inaugura la sua linea di menswear
«Finalmente», ha detto il mondo intero
01 Settembre 2022
Il prossimo show di Peter Do, che si svolgerà durante l’imminente New York Fashion Week, è fissato per il 13 settembre. La data è importante sia perché quello con Peter Do è forse uno degli appuntamenti più attesi della programmazione dell’intero fashion month, sia perché questo show vedrà il debutt della linea menswear firmata dal designer. Il successo che Peter Do ha raccolto dai tempi del suo esordio nel 2018 è stato lento ma sempre più forte: i buyer e il pubblico hanno amato le sue silhouette ben prima del suo debutto in passerella dell’anno scorso, tenutosi sempre a New York, e secondo quanto ha raccontato lo stesso designer al Financial Times, anche gli uomini hanno iniziato ad apprezzare e comprare il suo womanswear, specialmente cappotti, maglieria e borse. In verità andrebbe specificato che molti dei design di Do sono già genderless, e dunque l’aggiunta di una linea maschile alla proposta del brand non ha richiesto enormi deviazioni rispetto alla vision originale del brand, si è più trattato di adattare alcune proporzioni per spalle più larghe e fianchi più stretti, introducendo anche silhouette unisex come hoodie di cashmere
Ai tempi della prima sfilata del designer vietnamita, lo avevamo definito come l’alfiere di una nuova moda “post-ironica” nata dopo la pandemia, e cioè una moda tendenzialmente indipendente che già nel suo nascere si concentra sulla sofisticazione di materiali e tecniche sartoriali. Se molti brand nel post-2015 erano “ironici” perché elevavano o trasformavano in moda i codici estetici dello streetwear, della working class e dell’alta borghesia di un tempo – un esempio recente potrebbe essere il “sacco della spazzatura” di Balenciaga o i gioielli-sex toys presentati tanto da Gucci che da Alan Crocetti e Homer. La moda post-ironica non è interessata al paradosso, al piccante o al citazionista e si concentra invece su un prodotto finito iper-curato. Peter Do si inserisce dunque nel filone di Bottega Veneta e The Row la cui impronta estetica fondamentale deriva da Phoebe Philo, ma anche di Loro Piana e Brunello Cucinelli. L’apertura di una linea menswear rappresenta dunque una potenziale rivoluzione non solo per il brand ma per il menswear in quanto tale, la cui cultura si arricchirà di un nuovo brand di culto che ne porterà avanti il linguaggio.