Addio a Patrick Demarchelier, creatore di icone
Il fotografo 78enne aveva scattato alcuni dei più celebri ritratti del XIX secolo
01 Aprile 2022
Ieri è morto a Saint Barthes il fotografo Patrick Demarchelier, all’età di 78 anni. Nel corso della sua carriera, durata praticamente sessant’anni e iniziata quando il fotografo ne aveva solo venti, Demarchelier aveva ritratto i protagonisti della cultura pop di almeno tre diverse generazioni. Verso la fine degli anni ’80, la sua carriera aveva toccato il culmine con la nomina a fotografo personale di Lady Diana, a cui scattò servizi fotografici rimasti celebri. Tra i suoi maestri c’erano Henri Cartier-Bresson e Hans Feurer. Dopo il suo trasferimento negli USA, nel 1975, divenne il principale fotografo di Harper’s Bazaar per poi diventare il principale fotografo di Condè Nast firmando alcune celebri cover di Vogue che, tra l’altro, attirarono su di lui l’attenzione di Diana Spencer – fu il primo fotografo non britannico a essere assunto dalla famiglia reale inglese.
Sua è la mano dietro i ritratti e alcune cover degli album di Madonna, suoi sono gli scatti dei calendari Pirelli dal 2005 al 2008, sua è l’apparizione nel film di Sex & The City nel ruolo di se stesso. Persino Miranda Priestly de Il Diavolo Veste Prada lo aveva menzionato in un dialogo del celebre film. Nonostante il loro alto grado di perfezione formale, le foto di Demarchelier erano spesso scattate sulla base dell’istinto – non c’erano troppi studi o processi preparatori. Nel 2018 una serie di accuse di comportamenti scorretti non meglio precisati pubblicata in un articolo del The Boston Globe gli costò il suo posto da Condè Nast e ma, alla sua morte, VIP di tutto il mondo lo hanno comunque ricordato con affetto. La sua influenza sarà sentita in tutto il mondo della fotografia di moda che, tramite il suo lavoro, ha contribuito a far evolvere e portare sempre più avanti.