Cosa sta succedendo tra Chiara Ferragni e il consiglio di amministrazione di Tod's?

UPDATE 08.09.22: Dopo essere entrata nel consiglio di amministrazione di Tod’s nell’aprile del 2021, Chiara Ferragni non è più membro indipendente del cda del brand marchigiano. Finito il famoso effetto Ferragni che aveva fatto registrare un rialzo delle azioni del gruppo, l’azienda ha ora annunciato la sua uscita essendo venuti meno i requisiti di indipendenza dell’imprenditrice.

Nello specifico, la nota diffusa dal gruppo aggiunge: «Preso atto della dichiarazione resa dal consigliere Chiara Ferragni in ordine al venire meno, in capo alla stessa, dei requisiti per poter essere qualificata indipendente ai sensi dell’art. 148 del Tuf e dell’art. 2, Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, in ragione di una prestazione occasionale di servizi pubblicitari a favore della Società - resa previo parere del Comitato Opc -, e non potendosi aprioristicamente escludere che, in futuro, si presentino altre opportunità di collaborazione», il cda «ha conseguentemente effettuato le verifiche di propria competenza, e appurato il venir meno del requisito di indipendenza in capo a Chiara Ferragni, la quale non è membro di alcun comitato endoconsiliare».

Tod’s, il brand e gruppo industriale che fa capo a Diego della Valle, ha un nuovo membro nel suo consiglio d’amministrazione: Chiara Ferragni. L’imprenditrice e mega-influencer è stata nominata "ritenendo sempre più importante occuparsi di impegno sociale, della solidarietà verso il prossimo e della sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e del dialogo con le giovani generazioni", come si legge nella nota pubblicata dal brand. Alla notizia della nomina, le azioni del Gruppo Tod’s sono aumentate del +5,92% a Piazza Affari.

Tod's FW21

Rileggere i valori e l’estetica classica di Tod’s per le nuove generazioni, modernizzando la strategia del brand, sarà dunque la missione di Chiara Ferragni come membro del CdA del brand. Questa nomina aprirà non solo il brand Tod’s ma l’intero gruppo industriale di cui fa parte (che include anche Hogan, Fay e Roger Vivier) verso nuovi orizzonti – in un momento potenzialmente nevralgico per l'affermazione dei gruppi industriali della moda in Italia, di cui anche Giorgio Armani si è detto un sostenitore qualche giorno fa.