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12 Settembre 2011
Feticismo senza compromessi. Niente “bondage-chic”, “neo-fetish” o altri prefissi/aggettivi di comodo.
Gli accessori creati da Fleet Ilya sono un tributo bell’e buono al FETISH. Maiuscolo. Punto.
Un autentico sdoganamento di quei divertenti accessori che, strappati a camere da letto e altre possibili location, vengono ora promossi e conquistano un posto d’onore nelle cabine armadio delle più smaliziate.
Né fashion né victim, chi decide di indossare una cintura o headpiece di questo brand fa un chiaro statement: non temo giudizi né facili pregiudizi altrui, mi metto quello che mi pare e se per questo decidete di posare i vostri sguardi perbenisti su di me, ben venga.
Ilya Fleet e Resha Sharma sono entrambe designer: la prima di origini russe e con alle spalle un’ampia esperienza nel saddle-making, la seconda londinese laureata alla Central School of Saint Martin’s, istituto-istituzione che a quanto pare proprio non si stanca di sfornare in continuazione talenti – più o meno effimeri, in ogni caso sempre autentiche onde d’urto creativoidi pronte ad infrangersi contro il ben allenato (ma nonostante tutto ancora suscettibile) fashion system.
A commercializzare il bondage ci hanno provato in molti, e, se non è detto che questo sia il brand che meglio ci è riuscito, è pur vero che gli accessori realizzati dal duo creativo dietro Fleet Ilya risultano più convincenti di altri. Forse perché eclatanti senza risultare “troppo” – per quanto si possa amare la trasgressione, credo che nessuno di noi voglia uscire di casa ed essere scambiato per un performer di qualche locale hard. Forse perché l’uso dei colori, che va oltre il solito nero, li rende in grado di insinuarsi in molti più outfit di quanto si pensi. Forse perché il duo ha furbescamente integrato l’offerta dei propri prodotti (ad esempio) con una linea di borse dall’estetica più che “democratica”.
Il vero segreto del loro successo, però, sta forse nell’intenzione di voler far andare di pari passo funzionalità e sperimentazione libera da ogni tipo di “boundary”.
Volendo poi individuare una descrizione per meglio circoscrivere questi accessori, sceglierei senz’altro “sexually playful”.
Perché non dobbiamo dimenticarci che alla base di ogni buono e sano rapporto con la moda c’è innanzitutto il divertimento.