Cos’hanno in comune Kim Kardashian ed Helen Mirren? I tacchi da spogliarellista
Le calzature simbolo degli strip club sono ufficialmente mainstream
16 Giugno 2022
Qualche mese fa erano le pump di Versace, oggi sono le platform di Valentino. Le It Shoes di stagione, proposte in infinite varianti da influencer e star, su Instagram e sul red carpet, vantano degli elementi comuni: un tacco vertiginoso e un plateau altrettanto alto. Prima delle passerelle di Parigi, però, il successo di questo tipo di calzatura era strettamente legato all'estetica degli strip club e all'uniforme delle sue rappresentanti.
Nel marasma di critiche e polemiche che il look sfoggiato da Kim Kardashian all'ultimo Met Gala ha scatenato, molti si sono concentrati sulle scarpe indossate dalla star dei reality. All'abito originariamente di Marylin Monroe, infatti, Kim K ha abbinato un paio di stripper heels, platform vertiginosi con tacco e plateau trasparente. Non è la prima volta che la founder di Skims sceglie questo tipo di scarpe, ma a tanti è sembrato sconveniente, indecoroso, quasi offensivo, abbinare i tacchi storicamente associati agli strip club con un pezzo di storia americana. La scelta, almeno da un punto di vista pratico, era però giustificata: il vestito era infatti troppo lungo, e non potendolo modificare, Kardashian ha optato per una scarpa discreta, da nascondere sotto l'orlo dell'abito. Al di là di giudizi più o meno favorevoli, è interessante notare che gli stripper heels siano ormai diventati parte del linguaggio della moda contemporanea, e che, per un vezzo estetico o per una funzione pratica, occupano ormai un posto di diritto sui gradini del Met, e non solo.
Prima di farsi trasparenti e dalle altezze proibitive, gli stripper heels erano delle semplici scarpe con plateau, nate addirittura nel XV secolo a Venezia, dove erano sinonimo di appartenenza all'aristocrazia. È a partire dagli anni Trenta del Novecento, in particolare ad Hollywood, che la moda delle scarpe composte da un tacco e da un platform separato inizia a prendere piede. Con l'avvento della fotografia fetish, le platform diventarono parte dell'uniforme delle pin up, che le indossavano con corsetti, lingerie a vista e calze a rete. Successivamente iniziò a diffondersi la versione con tacco e plateau trasparente, e sembra che il merito sia di Cenerentola. Il film di animazione della Disney, uscito nel 1950, provocò una febbre da scarpette trasparenti. La stessa Marylin Monroe ne indossava un paio nel film del 1953 Come Sposare Un Milionario. A partire dagli anni Settanta i platform smettono di essere appannaggio della moda femminile, contaminando il guardaroba di star come David Bowie, Elton John, Marvin Gaye. Il lavoro di Jean-Paul Gaultier, Thierry Mugler e Gianni Versace contribuì a portare gli stilemi e i codici visivi del fetish e del sesso nel mainstream, sdoganando anche quelli che oggi conosciamo come stripper heels.
Dagli anni Novanta ad oggi, infine, gli strip club si sono distinti come terreno di proliferazione di questa calzatura, la cui forma e struttura assicurerebbe un certo comfort anche dopo dieci ore passate su un palco a ballare. Oltre a Kim Kardashian, sono molte le star che amano indossare gli stripper heels. Da Lady Gaga, che li ha traslati dal mondo queer e delle drag, soprattutto ad inizio carriera, ad Helen Mirren, che lo fa per semplici ragioni d'altezza, come ha raccontato lei stessa, passando per Beyoncé e Cardi B, che un passato da stripper ce l'ha davvero.
In particolare negli ultimi anni ha avuto luogo una sorta di riappropriazione e sradicamento dell'identità di tipo di scarpa, chiamata a rappresentare un nuovo presente femminile, entrando a pieno titolo nell'immaginario (e nell'armadio) di donne forti, indipendenti e sfrontate. Film come Hustlers hanno contribuito a rendere gli stripper heels parte della cultura mainstream - contestualmente alla diffusione della pole dance come sport a tutti gli effetti - alimentando una narrazione inedita del mestiere della spogliarellista. Oggi infatti non è più motivo di vergogna, ma di vanto, come testimoniano le decine di donne che su TikTok raccontano i segreti (e i guadagni) di questa professione.
Il mondo della moda si è accorto presto di questo shift e l'ha fatto proprio. Che siano di Saint Laurent, Valentino o Versace, i platform più desiderati di stagione si ispirano a questo immaginario, attualizzandolo o smorzandolo. Le pump sono proposte in colori femminili, tenui o vivaci, dunque più casti e bon ton, o in toni scuri e vernice lucida, in un chiaro riferimento al mondo BSDM da cui i designer hanno spesso tratto spunto. E se è vero che la moda è entrata nella sua villain era, come ha scritto Véronique Hyland su Elle USA, gli stripper heels fanno sicuramente parte di questa transizione, accanto ad abiti con cut out, corsetti e minigonne ispirate ad Helmut Newton. Anche senza plateau torreggianti, che un tempo servivano per custodire le mance, il PVC e gli iconici dettagli trasparenti degli stripper heels contraddistinguono alcune tra le scarpe più vendute e ricercate. Si pensi ai tacchi di Amina Muaddi, alle mules di Aquazzurra, alle décolleté virali di Mach & Mach o ai sandali di Stuart Weitzman.
Oggi gli stripper heels sono chiamati ad essere all'altezza di un nuovo archetipo femminile, sexy, sicuro di sé, forte e indipendente. La trasformazione non può che iniziare dalle scarpe.