La review della sfilata Lacoste SS20
Sul campo del Roland Garros tornano i look di Louise Trotter
02 Ottobre 2019
Louise Trotter esattamente un anno fa veniva annunciata come nuovo Direttore Creativo di Lacoste. Ieri nella giornata conclusiva della Paris Fashion Week la designer ci ha mostrato la sua collezione SS20, un omaggio alla tradizione del brand del coccodrillo e delle sue radici nel mondo del tennis. I look hanno sfilato infatti in quello che è il simbolo del tennis francese per antonomasia, ovvero il campo del Roland Garros, un'istituzione nata anche grazie al fondatore del brand René Lacoste.
Louise Trotter si appoggia quindi sulla tradizione del brand ma proponendo una visione rinnovata, rielaborando alcuni classici come la Polo in Piquet, inventata nel 1927 negli anni in cui lo sport iniziava a intuire la sua importanza anche da un punto di vista estetico e stilistico.
Nella seconda collezione disegnata dalla stilista la moda prende il sopravvento sullo sport, più di quanto non fosse successo nello show d'esordio. Compaiono allora trench, giacche e pantaloni dal fit morbido, persino i capi più street come la tuta subiscono una riscrittura grazie all'uso di materiali insoliti come la lana.
"La palette ha un aspetto piuttosto nostalgico, ma non c'è nulla di retrò nella collezione", ha aggiunto Trotter. Di retrò c'è la ripresa di alcuni simboli storici come il disegno del primo coccodrillo, disegnato da Robert George e cucito a partire dal 1923 sui blazer da gara di René Lacoste.
La varietà delle forme continua anche per le calzature, a sfilare sono infatti mocassini in pelle con pattern grafici ma anche nuovi modelli di sneaker, decostruite dalla mente di Helen Kirkum. Una conferma la grande attenzione per le sneaker da parte del brand, che di recente a presentato il suo ultimo modello Court Slam. Il coccodrillo Lacoste viene infine interpretato nei gioielli Alighieri sotto forma di pendenti in ottone e bracciali dalla gioielliera Rosh Mahtani, trasformando il simbolo della casa in un pegno totemico.